Fallito, come era atteso, il terzo voto per l’elezione del presidente della Repubblica la Grecia torna alle urne per le elezioni legislative il 25 gennaio. Tutta l’attenzione, e la preoccupazione, europea è puntata sulla coalizione della sinistra Syriza, saldamente europeista e pro euro, ma decisamente contrario alle politiche di austerità. Il leader, Alexis Tsipras, già oggi ha di fatto aperto la campagna elettorale promettendo la fine dell’austerità per la Grecia, dopo quattro anni di sacrifici imposti dal governo per assicurare il maxiprestito da 240 miliardi messo a disposizione dalla Troika. Una prospettiva, quella delineata da Tsipras, che ha spaventato le borse europee. Il popolo greco ha mostrato “di volere porre fine alle politiche di rigore”, ha detto Tsipras. La reazione dei mercati è stata subito negativa. A Milano l’indice principale Ftse Mib è arrivato a perdere quasi il 3%, affossato dalle forti vendite sui titoli bancari, con lo spread che si allarga a 144 punti.
Da Bruxelles immediata la reazione del commissario agli Affari monetari Pierre Moscovici, che, in un comunicato diffuso in inglese e greco, ha ammonito gli elettori ellenici a restare ben saldi nella moneta unica. Riferendosi alla convocazione delle elezioni generali Moscovici ha affermato che “attraverso questo processo democratico il popolo greco deciderà ancora una volta sul suo futuro. Un forte impegno verso l’Europa e un ampio sostegno tra gli elettori e il leader politici per il necessario processo di riforme che siano amiche della crescita sarà essenziale per la Grecia per crescere di nuovo nell’area dell’euro.