La Commissione europea ha stanziato nuovi aiuti per Sud Sudan e Libia. Per la Libia sono stati stanziati 2 milioni di euro per aiutare le centinaia di persone costrette a fuggire dalle loro case a causa di peggioramento violenza nel Paese. Il finanziamento sarà utilizzato per fornire cibo, riparo, assistenza medica e sostegno psico-sociale.
“È chiaro che ci sono esigenze enormi e l’aiuto che stiamo fornendo può essere un’ancora di salvezza per alcune delle famiglie più vulnerabili coinvolti nel conflitto”, ha dichiarato il commissario per gli Aiuti umanitari e la gestione delle crisi, Christos Stylianides. “I combattimenti hanno avuto un forte impatto sulla vita dei civili, con case e infrastrutture distrutte, servizi di base gravemente danneggiati e mancano le forniture mediche. Tante persone sono state costrette a lasciare le zone di conflitto hanno difficoltà a soddisfare i bisogni di base”, ha sottolineato Stylianides secondo cui questo è il motivo per cui “l’aiuto che stiamo fornendo oggi è così importante”.
Secondo le stime circa 400mila persone sono state sfollate a causa dei combattimenti in Libia dal maggio di quest’anno mentre la crisi politica del Paese continua ad approfondirsi, nonostante i ripetuti appelli per un cessate il fuoco. Questo ha ostacolato anche il lavoro degli operatori umanitari internazionali, molti dei quali sono stati costretti a lasciare il Paese.
Per il Sud Sudan l’esecutivo ha messo a disposizione altri 7,78 milioni di euro, portando a 117 milioni il totale degli stanziamenti dell’anno. I nuovi fondi serviranno per rifugi, acqua, servizi igiene e protezione per le popolazioni colpite dal conflitto. Questi soldi serviranno anche al sostegno dei rifugiati in altre parti del Paese e in altre nazioni, per cui sono già stati messi a disposizione 50 milioni per aiutare quelli del Corno d’Africa in Etiopia, Uganda e Kenya. In tutto i finanziamenti umanitari dell’Ue, compresi quelli di ciascuno Stato membro, sono di circa 273 milioni. Il Sudan del Sud è diventato uno Stato indipendente il 9 luglio 2011e nel dicembre del 2013 è scoppiato un conflitto tra le forze governative del presidente Kiir di etnia dinka e quelle fedeli all’ex vicepresidente Machar di etnia nuer.