“Non invidio per nulla il ministro Martina e sono contento di stare a Bruxelles. Perché prevedo un periodo molto caldo, con gli allevatori che scenderanno in piazza”. Lo afferma Paolo De Castro, presidente della commissione Agricoltura (Comagri) del Parlamento europeo, che oggi a Roma ha presentato le priorità della Comagri per la legislatura.
L’eurodeputato la mette giù con una battuta, ma lancia comunque l’allarme. Perché dal primo aprile 2015, quando il regime delle quote latte verrà abolito, gli allevatori di molti Paesi membri – tra cui l’Italia – si troveranno in difficoltà per il prevedibile calo dei prezzi, “con il punto di massima criticità tra febbraio e marzo” prossimi, avverte De castro.
Dunque, bisogna trovare una soluzione ed è necessario “fare presto”, ammonisce l’europarlamentare, il quale sottolinea che la Comagri ha “molto criticato il commissario Phil Hogan”, titolare dell’Agricoltura, perché nel nuovo pacchetto latte che sostituirà il regime delle quote, non è previsto alcun meccanismo che garantisca la “sostenibilità dell’offerta” dai rischi legati alla “volatilità dei prezzi”. Per questo De Castro annuncia che la sua commissione sarà impegnata, a inizio 2015, per individuare quali correzioni apportare al regolamento europeo, con l’obiettivo di “rafforzare la gestione dell’offerta produttiva in un mercato aperto, come di fatto sarà dopo l’abolizione delle quote”.
Anche il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, presente all’incontro, ha criticato Hogan. “Credo ci sia una sottovalutazione del problema da parte del commissario e della Commissione Ue”, ha dichiarato, aggiungendo che alcune proposte, come quella “avanzata dalla Polonia, di rateizzare le multe (per lo sforamento delle quote latte) e bloccare la maturazione degli interessi”, appare “sensata”, ma si è scontrata con la “rigidità del commissario che trovo incomprensibile”.
Dal canto suo, Martina ha annunciato che “il governo italiano ha inserito nel maxi emendamento alla legge di stabilità (in discussione in queste ore al Senato), un fondo per la qualità del latte”. Si tratta di uno strumento per sostenere i produttori italiani, spiega il ministro, incentivandoli a “puntare sulla qualità”. Tuttavia, avverte, una misura nazionale non basta, perché “la madre di tutte le partite si gioca in Europa” dal momento che “nessuno Stato da solo” può pensare di risolvere la questione.
Gli altri temi su cui la Comagri sarà impegnata riguardano il programma di educazione alimentare nelle scuole, lo studio di meccanismi di risposta alle crisi – come il caso dell’embargo russo su alcuni prodotti europei, che secondo Martina ha mostrando “tutti i limiti della Pac” – e l’adozione del regolamento sull’agricoltura bilogica, sul quale la Comagri intende intervenire modificando il divieto di produzione mista. “Abbiamo un 40% di produttori che oltre al biologico fanno anche altro”, sottolinea De Castro. “Imporre loro di produrre solo bio – aggiunge – rischia di provocare un effetto opposto a quello desiderato, che è un aumento della produzione biologica”.
Infine c’è il Ttip, che per l’agricoltura europea e italiana rappresenta una “grossa opportunità”. Il parere è condiviso sia da De Castro, il quale conferma quanto detto nell’intervista a eunews, invitando ad abbandonare “una opposizione a priori al trattato con gli Stati Uniti”, che da Martina che ha sottolineato “il lavoro della presidenza italiana per garantire la trasparenza” dei negoziati, e ha posto l’accento sul “trend positivo” delle esportazioni agroalimentari europee verso gli Usa, indicando nel Ttip uno strumento per “rafforzare” questa tendenza.