I 40 milioni di euro dell’importo forfettario relativo alla multa per le discariche abusive, comminata all’Italia dalla Corte di giustizia europea, bisogna pagarli “per forza”. Corregge il tiro il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, che il 2 dicembre scorso aveva dichiarato che l’Italia non avrebbe pagato un euro. Quello che il ministro intende fare, spiega, è “fare di tutto per non pagare le semestralità”. La sanzione, infatti, prevede che ai 40 milioni se ne aggiungano altri 42,8 per ogni semestre di ritardo nell’attuazione delle misure necessarie a risolvere il problema.
Galletti, in audizione davanti alle commissioni Agricoltura e Politiche Ue della Camera, sottolinea che “la sanzione fotografa la situazione a febbraio del 2013”, aggiungendo che “nel frattempo sono stati fatti progressi”. Quindi annuncia che chiederà di “concordare con la Commissione Ue le modalità di attuazione della sentenza”. Il dispositivo prevede che “il pagamento della penalità potrà essere ridotto progressivamente in ragione del numero di siti messi a norma”.
Su questo fronte, Galletti annuncia che delle 218 discariche per cui l’Italia è stata multata, 4 sono inesistenti, 48 sono state bonificate, altre 115 sono in fase di bonifica, per 29 sono già stati stanziati i fondi e, infine, ne rimangono 16 per le quali “bisognerà trovare i finanziamenti”. Le 6 discariche mancanti all’appello, fa sapere a Eunews il ministero, sono inserite tra i Siti di interesse nazionale (Sin), e verranno bonificate con risorse attinte dal Fondo per sviluppo e coesione.
Dunque il ministro ritiene che, oltre ai 40 milioni forfettari, si riesca a pagare solo una delle penalità semestrali – in misura per altro notevolmente ridotta rispetto ai 42,8 milioni previsti – e che si possa risolvere il problema delle 16 discariche ancora sanzionabili (quelle per le quali ancora non c’è copertura finanziaria per la bonifica) in tempo per evitare ulteriori more.
L’orientamento del ministro è comunque di “superare la pratica del conferimento in discarica”, come hanno già fatto “molti paesi europei”, i quali “hanno sostanzialmente eliminato le discariche”. La strada maestra per arrivarci è puntare “al massimo riciclo dei materiali e alla valorizzazione energetica della parte restante” di rifiuti. E a proposito di riciclo, Galletti esprime preoccupazione per la decisione dell’esecutivo di Bruxelles di ritirare i dossier sull’economia circolare dall’agenda per il 2015. Scelta contro la quale, ieri, si è espresso anche il Consiglio Affari generali.