L’Italia sta procedendo sul sentiero delle riforme, in linea con le richieste dell’Unione Europea. In occasione del summit del Partito Popolare Europeo (Ppe), tenutosi oggi a Bruxelles in vista del Consiglio europeo, Angelino Alfano dichiara che Roma “sta riformando il mercato del lavoro, lo statuto dei lavoratori, la giustizia, la pubblica amministrazione”. Di conseguenza, “un paese che fa queste cose non può essere un paese che va a Bruxelles con il cappello in mano”, ha sottolineato il ministro dell’interno. I tempi sono stretti, ma secondo Alfano sono già stati raggiunti traguardi significativi. “Alcuni obiettivi importantissimi a cominciare dall’articolo 18 e la riforma dello statuto dei lavoratori sono già stati raggiunti, e molte altre sono in cammino al Parlamento”. Per questo motivo il leader del Nuovo centrodestra italiano (Ncd) ritiene che l’Italia abbia “tutti i titoli non per chiedere ma per ottenere, proprio in ragione del fatto di aver dato importanza ai conti in ordine e all’approvazione di un progetto complessivo di riforme strutturali”.
Per quanto riguarda invece la richiesta che il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ribadisce da tempo, di escludere alcuni ivestimenti pubblici dal calcolo del defici ai fini del Patto di Stabilità, la discussione dice “avverrà a livello dei capi di stato e di governo”, ed ha il sostegno del Nuovo centrodestra. Secondo il ministro italiano comunque il piano Juncker “va nella giusta direzione”, ovvero “quella degli investimenti, delle riforme e della crescita, non solo della stabilità”. In quest’ottica, se l’Europa vuole ricominciare a crescere economicamente “investimenti in infrastrutture, innovazione e ricerca sono imprescindibili”.