Viola i principi democratici l’arresto di 23 persone verificatosi nei raid attuati dalla polizia turca contro i media dell’opposizione strettamente legati all’ecclesiastico islamico Fethullah Gülen, critico dell’attuale presidente Recep Tayyip Erdoğan. Questa la posizione presa dall’Unione europea in merito ai blitz attuati dalle forze dell’ordine in Turchia contro i mezzi di comunicazione, giorni dopo l’annuncio di Erdoğan sull’attuazione di una nuova operazione contro i sostenitori di Gülen, ex alleato del primo ministro, accusato di aver istituito un’organizzazione parallela che mira a rovesciare il governo del Partito per la giustizia e lo sviluppo. Gli arrestati, tra i quali figurano giornalisti, produttori, sceneggiatori e direttori, sono accusati di aver formato un’organizzazione illegale, i cui membri sono dediti alla “diffamazione e falsificazione”, secondo quanto emerge da una dichiarazione pubblicata dall’ufficio del pubblico ministero di Istanbul.
“Le incursioni della polizia e gli arresti di alcuni giornalisti e rappresentanti dei media verificatisi oggi in Turchia sono incompatibili con la libertà dei mezzi di comunicazione, principio fondamentale della democrazia”, hanno dichiarato congiuntamente Federica Mogherini, Alto rappresentante per gli affari esteri, e Johannes Hahn, commissario europeo per l’allargamento e la politica europea di vicinato. L’operazione voluta da Erdoğan va “contro i valori e le norme europee di cui la Turchia aspira a fare parte”. Di conseguenza, i membri dell’esecutivo Ue si aspettano che a prevalere sia “il principio di presunta innocenza”, e con esso anche “il diritto inalienabile di un’indagine indipendente e trasparente nel caso di presunti illeciti, nel pieno rispetto dei diritti degli imputati”. Mogherini e Hahn esporranno le loro preoccupazioni al Consiglio Ue, che martedì si riunirà per discutere la politica di allargamento, e con essa anche il caso turco. “Ogni ulteriore passo verso l’adesione Ue di ciascun candidato dipende dal pieno rispetto dello stato di diritto e dei diritti fondamentali”, avvisano i due.