Si chiamerà “Madad”, che in arabo significa aiutare insieme con gli altri, e andrà ad aggiungersi ai 180 milioni di euro già stanziati dalla Commissione a inizio mese per Siria, Libano e Giordania. È il primo fondo fiduciario regionale dell’Ue messo in piedi dalla Commissione europea insieme all’Italia allo scopo di mobilitare maggiori aiuti per fare fronte alla crisi siriana. Il bilancio iniziale del fondo sarà di 20 milioni di euro dal bilancio comunitario e 3 da quello italiano in quanto primo donatore, e altri contributi sono previsti per l’anno prossimo. Il suo scopo iniziale sarà quello di aiutare i rifugiati siriani nei paesi vicini allo Stato dilaniato dalla guerra civile.
La differenza tra questo e gli altri fondi fiduciari e che questo invece di essere legato a una nazione per la prima volta sarà legato a una regione del mondo in modo da poter far fronte alle necessità che si presenteranno man mano in maniera più veloce. In particolare il fondo sarà indirizzato ad aiuti in Libano, Giordania, Turchia, Iraq ed Egitto, oltre che naturalmente alla stessa Siria.
“Si tratta della più grande crisi ai nostri confini che viviamo da decenni”, ha sottolineato l’Alto rappresentante, Federica Mogherini, secondo cui l’Ue è anche impegnata “a sostenere gli sforzi per raggiungere una soluzione politica al conflitto”.
Con questo fondo, ha spiegato il commissario alle Politiche di vicinato, Johannes Hahn, “gli Stati membri e l’Ue potranno introdurre risorse in un unico e flessibile meccanismo per rispondere al meglio ai bisogni crescenti dei rifugiati e dei Paesi che li ospitano”. La maggior parte di questi rifugiati, ha ricordato Hahn, “sono bambini e ragazzi che ormai sono senza prospettive e rischiano di diventare terreno fertile per il radicalismo”, ha ricordato Hahn secondo cui la risposta alla crisi può essere una maniera per combattere anche il pericolo dei foreign fighters e l’immigrazione irregolare.
Per il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni “qusto strumento migliorerà notevolmente il livello di assistenza”. Gentiloni ha sottolineato che l’Italia ha già contribuito con 60 milioni di euro di aiuti umanitari nella regione affermando che il nostro Paese “è pronto ad accrescere il suo livello di assistenza”