In arrivo 1,89 milioni di euro provenienti dal Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg) per aiutare i lavoratori italiani licenziati da Whirlpool. A seguito del calo della domanda di elettrodomestici, generato dalla crisi che ha colpito i consumatori, Whirlpool Europe S.r.l. aveva licenziato 608 lavoratori e fornitori locali nella provincia di Trento. I licenziamenti hanno aggravato ulteriormente la disoccupazione in una regione dove il numero delle persone senza lavoro è raddoppiato dall’inizio della crisi, arrivando al 6,1% nel 2013. Di conseguenza, Roma a richiesto all’Ue di intervenire tramite il Feg per aiutare i nuovi disoccupati Whirlpool a trovare lavoro. Si tratta della terza domanda che il settore italiano della produzione di apparecchiature elettriche rivolge al Feg.
Come gli italiani, anche francesi e polacchi riceveranno aiuti economici dal fondo europeo per un ammontare complessivo di 26,26 milioni di euro. Di questi, 25 milioni saranno destinati agli ex dipendenti di Air France. A causa della competizione aggressiva di tre linee aeree nel Golfo Persico e all’aumento dei costi del carburante, la compagnia di bandiera francese ha dovuto licenziare 3,886 dipendenti. L’impatto di tali esuberi è aggravato dalla chiusura, nella stessa regione, quella dell’Ile-de-France, di un’azienda Peugeot. I 25 milioni di euro di aiuti del Feg, molti dei quali andranno a rimborsare le autorità francesi per i piani già finanziati per reintegrare i lavoratori licenziati nel posto di lavoro, rappresentano la più alta somma di denaro mai pagata finora dal fondo.
Per quanto riguarda la Polonia si parla di 1,26 milioni di euro versati dal Feg per coprire i costi dei corsi di formazione volti al reinserimento lavorativo dei 777 lavoratori licenziati da Fiat auto Polonia. Questi licenziamenti non sono i primi. A causa della perdita di quote di mercato in Europa nella produzione di autovetture, un migliaio di lavoratori sono stati licenziati nello stabilimento Fiat a Tychy, nel sud della Polonia. Tra il 2011-2012 la produzione della zona è scesa di almeno un terzo, colpendo sia lo stabilimento sia i suoi fornitori, in una regione dove la disoccupazione è in costante crescita dal 2011. Di conseguenza, non deve sorprendere che, nel settore automobilistico, la richiesta polacca di 1,26 milioni di euro sia la ventiduesima.
Adesso spetta al Parlamento Ue nel suo insieme a votare le richieste di Italia, Francia e Polonia durante la sessione plenaria di dicembre. A seguire, la decisione del Consiglio, prevista il 15 e 16 dicembre.