Nei suoi pattugliamenti nel mediterraneo in cerca dei barconi di migranti in arrivo dalle coste africane, l’Italia al momento “va oltre le 30 miglia”, ma entro la fine dell’anno “arretreremo fino ad arrivare alle 30 miglia”, lo stesso confine che raggiungerà l’operazione europea Triton. E per i soccorsi oltre quella distanza, aggiunge, “in caso di chiamate di soccorso nessuno potrà sottrarsi perché queste sono le leggi del mare”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, a margine di un’audizione nella commissione Libertà civili del Parlamento europeo.
Alfano, riferendosi alla nuova missione europea Triton, l’ha definita un “importante risultato” per due motivi principalmente: che “l’Europa per la prima volta scende in mare, presidia la frontiera, ci mette uomini navi elicotteri dei paesi europei”, e che per il nostro Paese l’impegno economico passa “da 114 milioni di euro a 0 euro”.
Il nuovo obiettivo ora, ha affermato il ministro è “costruire in Africa dei centri dove si possa fare uno screening sui migranti per capire chi ha diritto all’asilo e chi no”. Chi ha diritto dovrà, dice, “essere accolto in Europa secondo un principio di solidarietà per cui non possono essere solo alcuni Stati membri a farsi carico dell’accoglienza dei rifugiati e dei profughi”, mentre chi non ha diritto “resterà lì”. Se si riuscisse a mettere in piedi un efficace sistema di questo tipo secondo Alfano si otterrebbe il “risultato importantissimo” di dare “un brutto colpo ai trafficanti di esseri umani perché nel momento in cui lì si fa questo screening costoro non potranno più vendere il loro macabro biglietto”.