L’accordo commerciale tra Unione europea e Stati Uniti rappresenta un’opportunità senza precedenti per il settore agroalimentare e in generale per la crescita dell’economia europea. Questa la conclusione dell’incontro “Ttip, rischi e opportunità per il settore agroalimentare” tenutosi ieri al Parlamento europeo. Durante l’iniziativa, organizzata da Paolo De Castro, coordinatore S&D e relatore permanente per i negoziati Ue-Usa della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale dell’Europarlamento, i rappresentanti europei degli agricoltori, delle cooperative e dell’industria agroalimentare hanno fatto il punto su aspettative e timori relativi al negoziato transatlantico attualmente in corso.
De Castro ha sottolineato l’importanza della posta in gioco e delle grandi opportunità di questo negoziato per i vari settori produttivi europei, agroalimentare in primis. Fondamentale, ha ricordato, il dialogo costante con il mondo della produzione per discutere con i rappresentanti del commercio internazionale e dell’agricoltura le responsabilità che le istituzioni europee hanno su questo accordo.
Secondo Albert Jan Maat, presidente Copa, è urgente delineare un’agenda comune tra le due sponde dell’Atlantico se si vuole giungere alla definizione di standard agroalimentari comuni, punto di riferimento per una maggiore sicurezza e qualità alimentare a livello mondiale. Maat ha poi ricordato il fondamentale capitolo delle Indicazioni Geografiche, sul quale ritiene sia nell’interesse di entrambe le parti che queste vengano tutelate e riconosciute.
Per Christian Pees, presidente Cogeca, il settore agroalimentare europeo non deve aspettarsi un accordo limitato alle questioni tariffarie, ma esteso a molti altri aspetti. Tra i temi che dovranno essere affrontati Pees rilancia innanzitutto quello fito-sanitario ma anche quello relativo all’uso di ormoni o antibiotici. Mella Frewen, direttore Generale FoodDrinkEurope, ha ribadito come questo accordo dovrà concentrarsi sugli elementi e sui dossier più sostanziali, quelli che al momento rappresentano delle reali barriere alle esportazioni tra i due blocchi commerciali. Il tutto senza rinunciare agli standard qualitativi che hanno sempre contraddistinto le produzioni europee all’interno del mercato globale, anche in confronto a quelle statunitensi.
Al dibattito hanno partecipato europarlamentari delle commissioni Agricoltura e Commercio internazionale, come Albert Dess (Ppe) che ha espresso la necessità di contrastare tutti coloro che screditano i negoziati senza riflettere sulle opportunità che il Ttip può offrire ai cittadini comunitari. Altri come Nicola Danti (S&D) hanno evidenziato come una maggiore informazione sull’iter negoziale possa agevolare la comprensione dei temi al centro del Ttip. James Nincholson (Ecr) ha invece esposto con forza la posizione del Parlamento europeo che non accetterà un accordo insoddisfacente per i cittadini rappresentati e per concludere con successo i negoziati chiede che tutti i comparti del settore agroalimentare ugualmente tutelati.
Mairead McGuinness, vicepresidente del Parlamento europeo, ha affermato che il punto fondamentale per il raggiungimento di un accordo pienamente soddisfacente è la conciliazione dei rispettivi standard, prendendo come punto di riferimento la parte che detiene standard migliori. Solo in questo modo, il Ttip potrà essere definito un vero partenariato in cui entrambe le parti sono vincitrici e non un semplice accordo commerciale. James Higgiston, ministro Consigliere Agricolo Ambasciata Usa all’Ue, ha ricordato come i cittadini statunitensi storicamente apprezzino il liberismo e la concorrenza: per questo motivo, gli Usa non imporranno alcun veto a priori. Anche per Higgiston è fondamentale che le due parti escano vincitrici da questo accordo, rimanendo punti di riferimento a livello globale per gli standard qualitativi che non dovranno essere mai sacrificati.
Le conclusioni dell’incontro sono state affidate a Bernd Lange, presidente e relatore permanente per il Ttip della commmissione Commercio internazionale dell’Europarlamento, che ha riaffermato la necessità di una maggiore trasparenza durante le fasi di negoziazione. Lange ha poi rimarcato come il mercato statunitense rappresenti un’enorme opportunità per il settore agroalimentare europeo e come, per questa ragione, sarà necessario rimuovere tutte le barriere commerciali attualmente esistenti. L’eurodeputato si è mostrato fiducioso sugli esiti del negoziato per l’agroalimentare, ribadendo che questo settore ha tutte le potenzialità per rappresentare una delle maggiori vittorie sul versante europeo. Per raggiungere tale obiettivo è però necessario che le contrattazioni subiscano una svolta nei prossimi mesi, con obiettivi molto più ambiziosi rispetto a quelli posti fino ad ora.