“Abbiamo registrato un largo consenso degli altri Paesi europei sulla nostra richiesta di stabilizzare il programma Garanzia giovani ed estenderlo anche ai giovani in formazione. Ora dobbiamo trovare un accordo con la Commissione”. Così il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha descritto la futura evoluzione, in sede europea, del programma Youth guarantee, che potrebbe diventare dunque permanente.
Poletti è intervenuto nel corso di una conferenza stampa, organizzata presso il suo dicastero, per illustrare lo stato di avanzamento del programma in Italia, dove il progetto ha preso il via a maggio scorso. Sono poco più di 337 mila le domande di adesione già pervenute, a fronte di 570 mila soggetti che il governo prevede di coinvolgere nell’arco di tutta la durata del programma. Circa 144 mila giovani che hanno fatto domanda sono già stati contattati per il colloquio, mentre il numero di quelli “presi in carico” dal programma è di 113 mila. I 31 mila che mancano all’appello, o non si sono presentati ai colloqui, o sono stati respinti per mancanza di requisiti.
Il progetto è infatti “rivolto solo ai giovani che non studiano e non lavorano”, ha ricordato il ministro, il quale ha sottolineato che l’obiettivo “non è creare posti di lavoro” in maniera diretta, bensì “migliorare le condizioni di occupabilità dei giovani, garantendo loro maggiori opportunità”. Opportunità che si costruiscono, questa è l’intenzione, attraverso le nove aree individuate dal Piano operativo nazionale (Pon): formazione; accompagnamento al lavoro; apprendistato; tirocinio extracurricolare; servizio civile, nazionale e regionale; sostegno all’auto-imprenditorialità; mobilità professionale, transnazionale e territoriale; bonus occupazionale.
Il Pon è declinato poi a livello regionale. “Ogni Regione ha stabilito in piena autonomia” le modalità e le risorse da destinare a ogni misura prevista dal piano nazionale, ha spiegato il ministro. E dal momento che non tutte le Regioni si sono dimostrate efficienti sull’uso dei fondi europei, “dove riscontreremo inadempienze e ritardi – ha annunciato Poletti – il governo eserciterà i poteri sostitutivi”. Anche perché l’intenzione dell’esecutivo, ha proseguito il ministro, è quella “di anticipare i tempi rispetto alle scadenze previste dall’Europa”. E cioè “concludere con la fase operativa entro il 2016” invece che entro il 2018.
Chi fosse interessato a seguire l’avanzamento del programma, può farlo grazie ai report settimanali che verranno pubblicati sul portale di Garanzia Giovani, dove è possibile anche ottenere tutte le informazioni sul progetto e iscriversi per aderire.