Se alle parole non seguiranno i fatti, per l’Italia e la Francia “non sarà piacevole” e si arriverà a “un inasprimento della procedura per deficit eccessivo”. È un monito chiaro quello che arriva dal presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker nei confronti del nostro Paese. Intervistato dal quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeinen Zeitung, il capo dell’esecutivo comunitario non usa mezzi termini: “Senza le misure annunciate – chiarisce a Roma e Parigi – ci sarà un inasprimento della procedure di deficit”.
Da Bruxelles gli risponde subito l’eurodeputata del Pd Simona Bonafé: “‘Il governo italiano ha fatto e sta facendo moltissime riforme. E questo per il bene degli italiani e non perché lo chiede l’Europa. A questo punto punto – si domanda polemica la parlamentare – c’è da chiedersi se a parlare contro l’Italia sia il vero Juncker oppure un leak”.
Per Juncker “è una questione di buon senso”. Nel caso della Francia, spiega, “la politica di bilancio è stata criticata aspramente perché attualmente le misure non sono sufficienti”. Su questo, aggiunge il capo dell’esecutivo Ue, “i nostri predecessori alla Commissione non si sono mai azzardati ad andare così a fondo ”. Ora Parigi “ci ha informato con la sua lettera che ha in programma riforme strutturali e così anche “il governo italiano ci ha indicato cosa intende fare”. A questo punto si tratta di vedere se “alle parole seguiranno le azioni”.
La mia intenzione, spiega Juncker, “era quella di sostituire i diktat immediati con una fiducia a lungo termine”, ma “se alle parole non seguiranno le azioni, non sarà piacevole per questi Paesi”. Tornando a ribadire che la sua è una “Commissione politica”, il presidente dell’esecutivo Ue propone: “Dovremmo fidarci di italiani e francesi e poi vedremo come siamo andati a marzo”, quando l’Italia sarà sottoposta a un nuovo esame da parte di Bruxelles.