La rapida crescita dei servizi e dei dispositivi basati sulla tecnologia 4G sta contribuendo a stimolare la ripresa nel settore della telefonia mobile del vecchio continente. “Ci sono segnali incoraggianti; l’industria della telefonia mobile sta cominciando a riprendersi poiché sia gli operatori che i consumatori iniziano a vedere i benefici dei miliardi di euro investiti negli ultimi anni nelle reti 4G”, ha dichiarato Anne Bouverot, direttrice generale di Gsma, organizzazione che rappresenta gli interessi degli operatori mobili di tutto il mondo. Secondo il nuovo rapporto pubblicato dall’associazione, entro il 2020 più della metà (53%) delle connessioni mobili europee utilizzeranno il 4G. La crescita nell’impiego della tecnologia di quarta generazione toccherà il 10% già all’inizio del 2015. Questo tipo di reti coprono attualmente il 63% della popolazione europea, ma secondo le previsioni di Gsma, tale percentuale dovrebbe salire all’83% entro il 2020.
Lo studio presentato a Bruxelles evidenzia come questo trend stia contribuendo ad alimentare la domanda dei consumatori per nuovi servizi mobili innovativi, aiutando così gli operatori europei a stabilizzare i profitti dopo diversi anni di declino. “Gli operatori di telefonia mobile europei stanno adottando nuove tecnologie e nuovi modelli di business, ponendosi come leader dell’innovazione in settori quali M2M (tecnologia Machine-To-Machine che consente di inviare dati da un dispositivo remoto a un server senza la necessità dell’intervento umano), commercio digitale, identità mobile e servizi di rete avanzati”, ha sottolineato Bouverot. Secondo il rapporto Gmsa, entro la fine dell’anno l’Europa dovrebbe raggiungere i 431 milioni di abbonati alla telefonia mobile, equivalente al 79% della popolazione della regione. Si tratta “del tasso di penetrazione più alto registrato in qualsiasi regione del mondo” e secondo le stime dovrebbe raggiungere l’82% entro il 2020, con 454 milioni di abbonati. Anche il numero di connessioni mobili, ad eccezione del M2M, dovrebbe salire, passando dagli attuali 688 milioni ai 762 milioni nel 2020.
Tuttavia, per Gmsa “questa prospettiva positiva per il settore rimane fragile, specialmente alla luce delle rinnovate preoccupazioni per la situazione macroeconomica d’Europa”. Per i prossimi 2-3 anni è infatti attesa una crescita negativa dei ricavi delle compagnie di telefonia mobile. Ciononostante, grazie all’impatto positivo della tecnologia 4G e al crescente utilizzo mobile dei dati, nel 2014 si sono registrati già i primi segnali di miglioramento.
L’industria della telefonia mobile gioca un ruolo centrale nel sostenere l’attività economica e la ripresa europea, con un contributo del 3,1% al Pil europeo 2013, pari a 433 miliardi di euro. La cifra secondo le stime dovrebbe salire a 492 miliardi entro il 2020. Inoltre, il settore ha dato il lavoro ad 1,8 milioni di persone nel 2013, e ne ha occupate in via indiretta altre 600,000. Di conseguenza, investimenti continui nelle reti, nei servizi, ed in particolare nell’estensione della copertura alla rete, “saranno fondamentali nel sostenere la ripresa economica in Europa”. Per questo motivo “l’industria del settore è impaziente di lavorare con la nuova Commissione europea e il Parlamento per costruire un programma comune che consenta la ripresa sostenibile e alimenti un’economia digitale leader a livello mondiale e una società connessa”, ha concluso Bouverot.