Mentre Bruxelles è alle prese con l’Eurogruppo, in Francia si osserva un minuto di silenzio per Jacques Barrot, per anni esponente di spicco della scena europea e già Ministro nei governi di Giscard d’Estaing e di Chirac, scomparso all’età di 77 anni, dopo un malore nella metro di Parigi.
Durante i funerali alla chiesa di Saint Clotilde della capitale francese, Manuel Valls ha ricordato Barrot come “un uomo di convinzione, che ha incarnato i valori d dialogo, apertura, umanità e democrazia cristiana”. Non sono mancate parole di commiato da François Hollande, Nicolas Sarkozy e Jean-Christophe Lagarde. Anche Christian Jacob, Presidente del gruppo UMP al Parlamento francese ha omaggiato l’exCommissario Ue definendolo “un grande funzionario pubblico, che ha lasciato un segno nella politica nazionale durata 40 anni”.
Chi era Jacques Barrot? Nato nel 1937 in Alta Loira, Jacques Barrot è stato un politico francese e Commissario europeo nelle Commissioni Prodi e Barroso I. Centrista e democristiano, eurofilo. Nel 2010 abbandona la politica internazionale e rientra in Francia come membro del Consiglio costituzionale francese.
La prima carica europea, nell’aprile 2004, lo vede Commissario europeo per la Politica Regionale per il mandato Barroso I, dopo le dimissioni di Michel Barnier. Durante il mandato di Commissario europeo per i Trasporti, Barrot è associato con la progettazione e il lancio del programma europeo di navigazione satellitare (noto come sistema di posizionamento “Galileo”), la creazione del “Single European Sky” e l’introduzione dei Diritti per i passeggeri dei voli aerei. Con la partenza di Frattini nel giugno 2008, lascia il dossier Trasporti al neoCommissario Antonio Tajani, subentrando al portafoglio Giustizia, Libertà e Sicurezza.
Ricordato per le azioni e negoziazioni della primavera 2009 con il Governo Berlusconi e il Ministro Maroni in un periodo critico e delicato degli interventi italiani e delle operazioni internazionali sulle politiche legate all’immigrazione clandestina, in clima di alta tensione istituzionale per l’emergenza-sbarchi tra Malta e Lampedusa. I britannici lo ricordano invece per aver censurato le dichiarazioni negazioniste del vescovo Richard Williamson.
Nel 2000 Barrot, fu condannato per peculato a otto mesi di carcere con la condizionale per finanziamenti illeciti al suo partito, ma la pena fu automaticamente cancellata in conseguenza di un’amnistia del 1995. Per la legge francese una condanna lieve coperta da amnistia non è da riportarsi nel certificato penale, di conseguenza Barrot non ritenne opportuno accennarne in occasione della sua nomina come membro della Commissione Ue. Seguirono nuove richieste di dimissioni e critiche a Barrot per tale omissione nel corso della sua audizione di fronte al Parlamento europeo. Le richieste di dimissione non furono mai prese in considerazione, perché dal punto di vista giuridico il leader francese non era tenuto a riferire della condanna.
Nel tempo libero, coltivava l’hobby della musica, impegnandosi nella promozione e realizzazione del Festival Internazionale della “Chaise-Dieu”, di cui è stato presidente e amministratore.