Di fronte all’aumento delle congestioni stradali e delle emissioni di CO2 arriva l’automobile connessa, promossa dall’Associazione europea dei costruttori di automobili (Acea). Sebbene oggi questo tipo di macchine sia sempre più oggetto di discussione e di dibattito, quando se ne parla “nessuno sembra fare riferimento della medesima cosa”, ha commentato Carlos Ghosn, Presidente Acea e Ceo della Renault in occasione della conferenza, tenutasi oggi a Bruxelles. Le auto vengono definite connesse perché “sono in collegamento tra di loro, con gli altri guidatori, con le infrastrutture, e con parti terze per fornire informazioni e servizi a chi si trova al volante”. Scopo di questa tecnologia è garantire sicurezza, comfort, efficienza e tutela dell’ambiente. Quando si parla di connettività tra autovetture “non si intende la tecnologia active safety, perché i suoi meccanismi non hanno bisogno di essere connessi per funzionare, né si fa riferimento a macchine a guida autonoma, perché il guidatore rimane in controllo”, ha sottolineato Ghosn. Al contempo è bene che si proceda alla creazione “di un quadro coerente che consenta il funzionamento delle connected cars in tutta Europa”, ha dichiarato il Commissario europeo per l’economia digitale Günther Oettinger, relatore al dibattito di oggi.
Per il consumatore cosa cambia? La guida diventa “più sicura, più efficiente dal punto di vista della mobilità perché la connettività della macchina consente di far risparmiare tempo al conducente, evitando di rimanere bloccato in ingorghi”, ha dichiarato Ghosn. Non solo. Le auto connesse consentono di sfruttare al meglio l’esperienza della guida, garantendo l’accesso ai contenuti dei cellulari smartphone, Ipad, alla musica e ai social media, che “oggi giorno la generazione digitale desidera consultare ovunque”. Dopotutto, “in media, nel Mondo, le persone passano al volante due ore al giorno”, ha sottolineato Ghosn. Per questo motivo Oettinger, ha ribadito come “la mobilità delle persone sia un bisogno essenziale delle società moderne”.
Il continuo scambio di informazioni tra veicoli e parti terze pone tuttavia un problema, quello di garantire la sicurezza dei dati degli utenti. “Abbiamo bisogno di sistemi affidabili per garantire la sicurezza cibernetica”, ha dichiarato Oettinger. Della stessa opinione Machado Joao Aguiar, Direttore generale della Dg Mobilità e trasporti, che si interroga su “chi sono i soggetti che gestiscono le informazioni di questi sistemi?”
Attualmente le auto connesse “rappresentano l’8% del mercato automobilistico ma entro il 2020 dovrebbero aver conquistato il 25% del mercato”, ha dichiarato Erik Jonnaert, Segretario generale Acea. Grazie ad investimenti in tecnologie innovative l’industria automobilistica si è impegnata per diventare parte della soluzione al problema dell’inquinamento e dei danni che questo arreca all’ambiente. “Le automobili connesse rappresentano una parte importante della nostra risposta alle sfide dei trasporti”, ha dichiarato Ghosn.