In Europa rimane difficile l’accesso al mercato del lavoro per le persone affette da disabilità, molto più che per le persone che non ne hanno. In occasione della giornata internazionale delle persone con disabilità, Eurostat, l’ufficio statistico dell’Ue, ha rilevato che nell’Unione Europea meno della metà delle persone disabili lavorava nel 2011 (47,3%). Al contrario il tasso di occupazione per le persone normodotate raggiunge il 66.9%. Una differenza del 19,6% all’interno di un’Unione che conta circa 44 milioni di disabili di età compresa tra i 15 e i 64 anni.
Per un disabile trovare lavoro in Italia è più facile di quanto lo sia trovarlo in media in Europa. Il gap occupazionale tra normodotati e persone diversamente abili, nel nostro Paese, si ferma al -13.3% contro il -19.6% europeo. Le differenze si acuiscono in Germania (-20,6%), Regno Unito (-27,8%), Irlanda (-31,1%) e Paesi Bassi (-37,4%) mentre toccano livelli minimi in Lussemburgo (-2,4%), Svezia (-9,5%) e Francia (-9,9%). Sul dato italiano influiscono però anche tassi di occupazione in generale inferiori: il tasso di occupazione italiano per entrambe le categorie è più basso rispetto alla media europea. In Italia lavora solo il 45,6% dei disabili contro il 47,3% a livello Ue e solo il 58,9% dei normodotati contro il 66,9% degli europei.