E’ un bilancio europeo più snello sia in termini di stanziamenti che di pagamenti quello che la Commissione europea propone per il 2015. La nuova bozza di budget 2015 messa a punto dall’esecutivo comunitario dopo il flop negoziale Parlamento-Consiglio va incontro alle richieste degli Stati membri più che a quelle del Parlamento, ed è su questo presupposto che le due istituzioni comunitarie si preparano al nuovo round di negoziazioni, già questa settimana. Già, perchè sia la presidenza italiana del Consiglio Ue sia i responsabili del Parlamento hanno già le carte: 145,2 miliardi di impegni e 141,3 miliardi di pagamenti, tetti rivisti al ribasso rispetto alla prima proposta della Commissione di, rispettivamente, 2,1 e 0,8 miliardi.
Un dato non irrilevante, quest’ultimo, dato che nel bilancio comunitario i soldi veri si trovano nella voce “pagamenti”, laddove la voce “impegni” indica lo stanziamento e non rappresenta in alcun modo la liquidità necessaria per finanziare il funzionamento della macchina europea. Macchina europea che si regala soldi in più: rispetto alla bozza di bilancio presentata a giugno dalla Commissione Barroso, la Commissione Juncker si aumenta le risorse: la voce “amministrazione” passa da 8.612.400.000 euro a 8.668.500.000 euro di pagamenti (e quindi soldi reali), e all’interno di questa voce il sottocapitolo “spese amministrative delle istituzioni” aumenta da 6.893.300.000 euro a 6.948.300.000 euro.Insomma, 55 milioni di euro in più per le casse delle istituzioni. Non un bel segnale per chi vive di euroscetticismo, ma tant’è.
Diminuiscono invece le voci “coesione territoriale” (pagamenti che passano da 51,6 miliardi da 51, per un totale di 600 milioni in meno), “crescita intelligente” (pagamenti giù da 67,1 a 66,9 miliardi) e “crescita sostenibile” (700 milioni in meno di pagamenti). Aumentano le risorse alla voce “competitività per crescita e occupazione” (300 milioni in più in pagamenti).