Salvare la nostra civiltà. Sorride ma non esita a drammatizzare Donald Tusk, Il nuovo presidente del Consiglio europeo che lunedì mattina farà il passaggio delle consegne con Herman van Rompuy, in un’intervista video diffusa domenica. “Le condizioni dell’Unione non sono quelle di venti anni fa – dice – i nostri valori fondamentali sono messi in discussione, la libertà e la pace sono minacciate da difficili situazioni a Est e a Sud”. Poi eplicita la sua preoccupazione, segnando, sin dal primo giorno la sua lontananza (nota) dalla Russia di Putin: “Abbiamo davanti decisioni cruciali come quella sul TTIP – dice l’ex premier polacco – , il trattato di libero scambio con gli Stati uniti, che è una questione assolutamente fondamentale per le relazioni transatlantiche, che per me – sottolinea – sono un sinonimo della civilizzazione occidentale”.
Sai definisce un ottimista Tusk, “e l’Europa – elenca – ha bisogno di ottimismo, energia, impegno e fiducia, e questa è la mia specialità”. Il clima e le priorità son cambiate, se Herman van Rompuy cinque anni fa metteva invece in evidenza le sue capacità di mediatore, vantandosi di “saper usare bene la vaselina, dopo tanti anni come politico belga”. Oggi “salvare la nostra civiltà è la nostra sfida principale, abbiamo problemi e ci sono nemici. Io – tranquillizza – ho abbastanza energia e ottimismo per farlo. Credo profondamente nell’Europa”.
Ma il suo sogno, rivela, è insegnare a giocare al calcio ai suoi due nipotini, poiché “Il calcio è la mia grande passione e la famiglia la mia maggior felicità”.