Un piano per il rilancio degli investimenti è “quanto mai opportuno” in un momento di “crescita poco soddisfacente, serio rischio di movimento verso la stagnazione, inflazione troppo bassa troppo a lungo”. Ma quello di Jean-Claude Juncker sembra ancora non convincere del tutto il ministro dell’Economia italiano, Pier Carlo Padoan. Presente in Aula durante la presentazione di Juncker ai deputati in qualità di rappresentante della presidenza di turno, Padoan sottolinea che “uno shock positivo è necessario e possibile per tutta l’Europa”. Ma parlando con i giornalisti a margine dell’incontro, rimane piuttosto freddo: “Confesso che devo ancora vedere i dettagli del disegno del fondo di Juncker”, aggiungendo che “il Governo italiano non ha ancora esaminato ipotesi di conferire risorse al fondo perché non sappiamo come funziona”. Secondo Padoan ci sono soprattutto “due questioni che devono essere chiarite al cento per cento”.
Per prima cosa, secondo il responsabile del Tesoro, bisogna capire “quale sarà l’implicazione dal punto di vista del rispetto del patto di stabilità e crescita dei bilanci nazionali degli Stati che contribuiranno al fondo”. Juncker ha già chiarito, anche oggi davanti al Parlamento europeo, che i finanziamenti dei Paesi membri al fondo non saranno computati al fine del calcolo di deficit e debito ma sulla “questione che va sotto il nome di flessibilità io non ho visto nessun documento, né ufficiale né ufficioso”, ammette Padoan, pur soddisfatto dal fatto che “c’è una discussione seria pacata che riflette interesse generale”.
Altra questione su cui fare luce è “quali saranno i criteri di ri allocazione di queste risorse non tanto verso i Paesi quanto verso i progetti”, aggiunge il ministro secondo cui “è fondamentale che ci siano ottimi progetti nazionali che meritino finanziamenti pubblici ma possano attrarre anche finanziamenti privati”. L’Italia, anticipa Padoan, ne ha già identificati “per un ammontare complessivo di 40 miliardi”, e li ha inviati alla Bei. Ora “si farà lo scrutinio complessivo e già ci sono progetti che – propone – potrebbero essere finanziati da subito in attesa che il meccanismo Juncker entri in funzione”.