Negativi i primi commenti delle parti sociali al piano di investimenti di Jean-Claude Juncker. Per il segretario generale della Confederazione europea dei sindacati (Ces), la francese Bernadette Ségol, la Commissione europea “si affida ad un miracolo finanziario, come quello dei pani e pesci”. Il riferimento va allo stanziamento iniziale dell’Ue di 21 miliardi, che secondo i calcoli di Juncker dovrebbe moltiplicarsi 15 volte fruttando investimenti da 315 miliardi di euro dal 2015 al 2017.
“Va bene ogni tentativo di aumentare gli investimenti che potrebbero più lavoro”, afferma Ségol, “ma non credo che Juncker possa ottenere 315 miliardi stanziandone 21”.
Scendendo nel dettaglio, secondo la Ces 315 miliardi spalmati in tre anni “significando 105 miliardi all’anno, dunque coprirebbero solo il 40% del gap di investimenti in Europa”, che per Ségol si “attesta annualmente a 280 miliardi”. “C’è bisogno di fare molto di più per far ripartire l’economica europea” e per questo, conclude Segol, “i governi nazionali dei Paesi membri devono dare slancio agli investimenti”.
La Confederazione europea dei sindacati che riunisce a livello comunitario 85 sigle sindacali nazionali di 36 di Stati membri, comprese Cigl, Cisl e Uil.