Certo quello di Papa Francesco davanti al Parlamento europeo “non è un discorso da leader programmatico”, ma il presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi “condivide in pieno”, tutti i punti toccati dal pontefice nel suo discorso davanti all’Aula della Plenaria: “Il rapporto tra flessibilità e stabilità dei nuovi posti di lavoro, la flessibilità del bilancio, il fatto che l’Europa non sia soltanto un fatto economico, l’investimento sulle rinnovabili e sull’ecologia, il tema dell’immigrazione, il parlare ai giovani, il voler evitare che ci sia un’Europa fatta solo da eurocrazia e tecnocrazia”, elenca le convergenze Renzi. Insomma “credo ci sia una condivisione profonda”, sottolinea il premier dopo il discorso del pontefice, pur chiarendo che “nessuno può immaginare di fare le proprie scelte sulla base delle indicazioni del Papa o di un altro leader spirituale o religioso”.
A chi gli chiede se l’indicazione di Papa Francesco sulla necessità di “certezze delle prospettive lavorative”, possa in qualche modo scalfire le sue convinzioni sull’articolo 18, Renzi chiarisce: “Quello che ha detto il Papa su questo punto mi trova profondamente d’accordo”. Il pontefice, precisa il premier, “ha detto che occorre tenere insieme forme innovative di flessibilità, stante i tempi che viviamo, con la necessaria stabilità del posto di lavoro”: questo è “esattamente il senso e il principio di quello che stiamo facendo in Italia”, conclude.
Renzi sottolinea poi come quelle del Santo Padre siano state “parole di grandissimo spessore, un discorso straordinario e toccante”, “altamente politico quando la politica ha la P maiuscola”. Un discorso che è anche “un incoraggiamento di altissimo livello sia per chi crede che per tutti i cittadini che desiderano un’Europa delle persone e dei popoli e non soltanto della tecnocrazia”, sottolinea Renzi per cui non è casuale, neanche il momento scelto dal pontefice: “Un cadeau che ha fatto al semestre italiano”, ipotizza “in un momento particolarmente delicato e importante nella vita politica europea”.