Con la fine della presidenza di turno, l’Italia non abbandonerà la sua lotta per la flessibilità in Europa, ma anzi “saremo più liberi e duri” nel portarla avanti. È quanto ha promesso Matteo Renzi agli eurodeputati socialisti, incontrandoli a Strasburgo dove il premier si è recato per accogliere Papa Francesco in qualità di presidente di turno dell’Ue. Quando l’Italia “avrà fatto il primo passaggio corposo di riforme” con l’approvazione del Jobs Act e della legge elettorale, allora “in Europa non ce lo dice più nessuno che dobbiamo fare i compiti a casa. La nostra parte l’abbiamo fatta, saremo molto più duri per puntare verso un New Deal europeo”.
Quando “sarà finalmente chiaro che lo sforzo riformatore italiano produce risultati rilevanti”, ha assicurato Renzi ai deputati socialisti, “sarà molto più facile utilizzare nella discussione europea le stesse parole utilizzate fino ad oggi: investimenti, crescita, lotta all’idea fissa di stabilità”, ma “farlo avendo portato a casa un po’ di risultati in Italia, ci darà molta più forza”. La battaglia del premier è sempre per una maggiore flessibilità a livello europeo: “Io non chiedo di cambiare le regole, ma senza flessibilità non c’è politica, ma tecnocrazia”, insiste Renzi ricordando: “Non abbiamo costruito l’ideale europeo per fare un algoritmo” e “l’approccio dello 0,1 per cento non mette in difficoltà la Francia, ma l’Europa intera”.
Nella giusta direzione va, secondo il presidente del Consiglio, il piano da 300 miliardi di investimenti del presidente di Jean-Claude Juncker che sarà presentato domani: “Il piano che stiamo approvando qui non riguarda il bene di un Paese, ma il futuro di tutta l’Europa”, ha sottolineato Renzi, aggiungendo: “Molte delle nostre difficoltà vengono da noi stessi, ma se non andiamo avanti rischiamo di tradire il sogno europeo”. Occorre “recuperare la fiducia nell’Europa e questo – aggiunge Renzi – dipende dal nostro lavoro”. Necessario soprattutto evitare di perdere una generazione: “Ho scoperto – ha raccontato Renzi – che c’è una generazione che già vive in un’altra Europa. Per questo, se vogliamo essere fedeli a quel messaggio, a quella speranza, dobbiamo recuperare quell’ideale. E questo compito non può che essere dei deputati socialisti e democratici”.