L’Europa “è più che una scelta, l’Europa siamo noi”, e dobbiamo quindi “fare leva su di lei per costruire il nostro futuro”. Per questo “ abbiamo bisogno di più eventi come questo e più giornali che si occupino di Europa”. Con queste parole si è aperto l’intervento conclusivo della tre giorni di dibattiti sull’Ue “How Can We Governe Europe”, tenuto dal ministro per le Riforme Costituzionali, Maria Elena Boschi, che ha ringraziato gli organizzatori e i panelists “perché ci aiutano a informare l’opinione pubblica”.
Per Boschi l’Ue è un “incredibile risultato”, ma l’Europa deve capire che “le minacce populistiche stanno mandando messaggi chiari”, e “non c’è più tempo”. Siamo, ha detto, “di fronte a un bivio e dobbiamo prender decisioni rapide, capaci di far fronte alla trasformazione della nostra società e della nostra economia”. La divisione tra Sud è Nord “è più pronunciata”, la disoccupazione “sta aumentando e stiamo perdendo una intera generazione, la mia generazione, la stiamo perdendo per disperazione e frustrazione”. Per questo “dobbiamo agire” e il governo italiano “sta facendo la sua parte”. Ora è il momento per l’Europa di farlo: “Il piano da 300 miliardi di Juncker è importante”, afferma, ma “è solo il primo passo verso la ripresa”.
Per Boschi “politiche e visioni vanno mano nella mano”, e un esempio è il progetto Erasmus, che il ministro ha definito “una grande opportunità offerta alla mia generazione”. “Sono stata – ha detto – la seconda generazione a beneficiare di Erasmus, un successo politico che ha impatto sugli europei, che ci permette di conoscere altri Stati e capire quanto siamo simili”. “Credendo nel potere della conoscenza – ha concluso – abbiamo permesso a studenti e lavoratori di trovare la propria felicità ovunque volevano”. E si è trattato grazie all’Europa di “opportunità reali che hanno segnato la nostra visione”.