“Sono le politiche di austerity che ci hanno portato alla crisi che sta togliendo opportunità a voi giovani, e i responsabili sono coloro che hanno costruito l’Europa così. Adesso è il momento di ricostruire una Europa della speranza e delle opportunità”. Così l’eurodeputata Simona Bonafè si è rivolta ai giovani che hanno partecipato al dibattito di apertura di ‘How we can govern Europe’, l’iniziativa di eunews che offrirà a Firenze un palcoscenico per discutere di Europa fino a domenica prossima. “Per tornare a dare opportunità – ha proseguito Bonafè – io conosco un solo modo: ricominciare a investire”.
Tra i ventotto ragazzi e le ragazze selezionati da Adapt, Centro sudi sul lavoro e le relazioni industriali, che hanno partecipato all’incontro, molti hanno esperienze di lavoro all’estero, come Francesco Seghezzi di Adapt International, il quale studia e lavora negli Stati Uniti e ha sottolineato che il problema dell’alto tasso di disoccupazione giovanile, in Europa, è legato a “un mancato incontro tra imprese e formazione”. Seghezzi ha lodato il progetto Garanzia giovani, “che punta proprio su questo aspetto”. Da altri giovani però sono arrivate perplessità su come l’Italia stia sfruttando questo programma europeo. Bonafè ha risposto che “a fronte di 300 mila domande pervenute finora, già 90 mila richieste sono state accolte e avviate”.
Tuttavia, ha aggiunto l’eurodeputata, “la Garanzia giovani non basta” a eliminare il dramma della disoccupazione tra gli under 30. Ciò che serve in Italia, ha indicato, “è creare le condizioni per l’occupazione, e il piano di riforme del governo va in questa direzione”. Un piano che “ci serve anche per essere più credibili quando chiediamo all’Europa di cambiare”.
A chi ha chiesto quali siano i risultati ottenuti dall’Italia durante il semestre di presidenza europeo, Bonafè ha risposto senza esitazione: “Il più importante è il superamento dell’impostazione improntata al solo rigore”. Poi ha sottolineato che “l’idea di un piano di investimenti (quello da 300 miliardi del presidente della Commissione Jean Claude Junker) è venuta fuori da un Consiglio a presidenza italiana”.
Emilio Torda, di Groupama Assicurazi