La Commissione europea sta aspettando dal Lussemburgo la lista di tutti gli accordi fiscali anticipati stipulati con le imprese. Lo ha fatto sapere la commissaria alla Concorrenza, Margarethe Vestager, specificando che dopo l’esplosione dello scandalo LuxLeaks sulle fortissime agevolazioni fiscali concesse dal Granducato alle multinazionali, la cooperazione con il Paese del Presidente dell’esecutivo comunitario è “molto aperta e molto buona” e che la Commissione “spera di avere presto la lista visto che la situazione è cambiata e che Juncker sostiene fortemente la trasparenza delle informazioni fiscali”. I cosiddetti tax rulings, ha sottolineato Vestager, “sono una pratica comune in molti Stati membri e non sono proibiti”, il problema sorge però se “le compagnie non sono trattate nello stesso modo, perché in quel caso c’è un problema di aiuti di Stato” e questo è proprio quello su cui la Commissione sta investigando.
I documenti su Luxleaks, ha assicurato la commissaria facendo sapere di “apprezzare molto” il lavoro giornalistico che lo ha fatto esplodere, sono considerati come informazioni di mercato e “saranno esaminati per vedere se porteranno ad aprire nuovi casi”. Per il momento i grandi casi aperti, ha ricordato Vestager, rimangono quattro: due in Lussemburgo, uno in Olanda e uno in Irlanda. Accertamenti che la Commissione spera di chiudere “velocemente, entro il secondo trimestre del prossimo anno”. Ma le informazioni sulle decisioni fiscali anticipate non sono state chieste solo a questi Stati: “Abbiamo posto domande anche a Belgio Gran Bretagna e un paio di altri Paesi”, fa sapere Vestager secondo cui la richiesta di informazioni solo ad alcuni Paesi rientra i un “approccio strutturato” al problema.