Lo avevano promesso fin dall’inizio, prima che il collegio dei commissari fosse approvato dal Parlamento europeo, e ora la Commissione europea si prepara a passare ai fatti sulla trasparenza dei negoziati per l’accordo di libero scambio tra Unione europea e Stati Uniti. Nel corso della riunione settimanale dei commissari, la responsabile per il commercio, Cecilia Malmstrom, ha illustrato le prime due proposte per procedere in questa direzione. Innanzitutto l’esecutivo comunitario pensa di estendere l’accesso ai documenti relativi al Ttip, non soltanto ai membri della commissione del Parlamento europeo competente in materia, e cioè quella sul Commercio internazionale, ma a tutti i deputati. Seconda cosa, la Commissione è intenzionata a rendere pubblici tutti i testi delle proposte dell’Ue sui negoziati. Dopo il dibattito di oggi, le proposte dovrebbero essere adottate dalla Commissione la prossima settimana e illustrate da Malmstrom al Parlamento europeo il prossimo 3 dicembre. L’obiettivo è quello di renderle operative entro la fine dell’anno.
“Il Ttip è un accordo di importanza enorme con un grande potenziale a favore di creazione di posti di lavoro”, ricorda Malmstrom, ammettendo però di avere notato che, nonostante quello in corso sia “il negoziato più trasparente e aperto che la Commissione abbia condotto nel settore commerciale”, rimangono “molti dubbi e perplessità”. Per questo l’obiettivo è “aumentare la trasparenza”: vogliamo “consultazioni ancora più estensive sul Ttip e vogliamo andare ancora oltre in termini di trasparenza”, assicura. Una trasparenza ancora maggiore, è infatti convinta Malmstrom, “ci permetterà di mostrare più chiaramente di cosa si occupano i negoziati e demistificarli”.
Parallelamente proseguono le consultazioni dell’esecutivo Ue sul fronte Isds (Investor-State Dispute Settlement), ovvero il meccanismo di risoluzione delle controversie tra investitori stranieri e Stato, che consente a una qualsiasi società che investe in un Paese di sfidare il governo nazionale di quel Paese attraverso il ricorso a procedure di arbitrato internazionale scavalcando di fatto l’ordinario sistema giudiziario. “Il periodo di consultazione sta arrivando alla fine e abbiamo ricevuto 153mila risposte”, spiega la commissaria, anticipando che si spera di arrivare ad una sintesi entro la fine dell’anno, quando “discuterò i risultati e tutti gli altri input con tutti i portatori di interesse”. Per il momento, chiarisce ancora, “questo capitolo rimane congelato”.