Il risultato è netto ma sulle modalità di voto i dubbi non sono pochi, tanto che l’Unione europea chiede di “fare chiarezza sulle molte lamentele ricevute”. La Romania ha eletto il suo nuovo presidente, scegliendo a sorpresa il conservatore Klaus Iohannis, l’esponente della minoranza tedesca di Transilvania al quale è andato il 54,5% dei consensi, rispetto al 45,5% ottenuto dal premier socialdemocratico uscente Victor Ponta.
Un risultato a sorpresa visto che Ponta, dato da tutti alla vigilia come favorito, aveva vinto il primo turno del 2 novembre con dieci punti di vantaggio su Iohannis (40% rispetto al 30%), ed era accreditato dai sondaggi di un 54% di intenzioni di voto prima del ballottaggio di ieri, con almeno otto punti più di Iohannis. L’affluenza al ballottaggio di ieri è risultata di circa il 64%, più alta di undici punti rispetto al primo turno.
Quello che non è cambiato, rispetto al primo turno delle elezioni, sono stati i disguidi organizzativi che hanno impedito a migliaia di romeni all’estero di votare a causa della scarsità di seggi nelle ambasciate. Rispetto al primo turno gli elettori che sono riusciti ad esprimere la propria preferenza sono raddoppiati ma in diverse città, soprattutto a Londra, Parigi, Torino e Vienna non sono comunque riusciti a votare nemmeno dopo ore di coda. A Bucarest e in altre grandi città migliaia di cittadini si sono riversati in strada per protestare e sostenere il diritto al voto dei concittadini all’estero. Protesta poi smorzata dalla vittoria di Iohannis, per tradizione il favorito della diaspora romena.
“Lo svolgimento di elezioni libere e regolari è una componente indispensabile dei valori democratici su cui l’Unione è basata”, ricorda all’indomani del voto il portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas: “Le autorità nazionali – sottolinea – devono stendere e applicare le regole e siamo fiduciosi che le autorità romene faranno il loro lavoro e faranno chiarezza sulle molte lamentele ricevute nei centri dove i romeni all’estero dovevano votare”. Dalle notizie giunte a Bruxelles, fa sapere l’esecutivo comunitario “abbiamo capito che molti hanno votato ma molti no, quindi speriamo che le autorità romene andranno fino in fondo a questa faccenda”.