La Russia sta preparando “una nuova operazione offensiva su larga scala” nei confronti dell’Ucraina. A lanciare l’allarme è l’ambasciatore dell’Ucraina presso l’Unione europea, Konstiantyn Yelisieiev che, secondo il quotidiano online Euobserver – avrebbe indirizzato una lettera alle ambasciate europee a Bruxelles denunciando quelle che a Kiev appaiono come intenzioni chiare da parte di Mosca visti i movimenti di truppe russe e la crescente propaganda anti-ucraina.
Alla vigilia della riunione dei ministri degli Esteri di lunedì, incentrata proprio sull’Ucraina, l’ambasciatore di Kiev chiede di accrescere la “pressione diplomatica” su Mosca imponendo una “nuova ondata” di sanzioni preventive, non solo inserendo nuovi nomi di ufficiali russi nella lista nera dell’Ue ma anche facendo pagare alla Russia “costi economici” per le sue azioni. Nella missiva, Yelisieiev accusa Mosca di cercare di minare il processo politico a Kiev così da rendere l’Ucraina un “Paese fallito” e chiede all’Europa di aiutare ad impedirlo, mantenendo “il supporto tecnico e finanziario” in diverse aree come giustizia e riforme costituzionali.
I timori di Kiev non sono isolati. “Molto preoccupata” per la “violazione dell’integrità territoriale ucraina” da parte della Russia si è detta la cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha fatto sapere di sperare in un incontro con il leader del Cremlino, Vladimir Putin a margine del G20 a Brisbane. Duro anche il premier britannico, David Cameron che arriva a paragonare la Russia alla Germania nazista per il suo atteggiamento nei confronti dell’Ucraina. Il mondo, ha detto, alludendo alla Seconda guerra mondiale, “dovrebbe imparare le lezioni della storia ed assicurarsi che non lascerà mai più che accada”. Per Cameron “le azioni russe in Ucraina sono inaccettabili”, trattandosi “delle prepotenze di un grande Stato nei confronti di uno più piccolo in Europa” e se la Russia “continua a far peggiorare le cose” deve prepararsi a vedere aumentare le sanzioni.
Ad allarmare sono soprattutto i movimenti di mezzi militari accresciuti nelle ultime settimane: “Sono tanti. Anche adesso, li stiamo osservando dal cielo: carri armati, mezzi blindati, cannoni, batterie contraeree, autocarri. Senza insegne. Colonne che vanno e vengono, avanti e indietro, dalla Russia all’Ucraina Orientale e lungo il confine. Ce lo confermano da terra anche gli osservatori dell’Ocse e i reporter locali: questo è un notevole concentramento militare”, ha spiegato al Corriere della Sera il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. Il numero uno dell’Alleanza atlantica fa sapere che la Nato ha “quintuplicato le operazioni e le attività di controllo rispetto al 2013” e che il gruppo di azione rapida è stato rafforzato e oggi è “al livello più alto dai tempi della Guerra fredda, in grado di intervenire ovunque con breve preavviso”.