Dove è finito il quadro di Elmar? Al Parlamento europeo è in corso la caccia al dipinto che è scomparso durante un trasloco. Il bene è una proprietà personale di Elmar Brok, il potente presidente della commissione Esteri dell’Eurocamera, e tutto il suo staff è alla caccia di questo dipinto che, a quanto pare da altre opere dell’artista in questione, è in sostanza un neo-naive che sembra però aver perso la spinta propulsiva della rivoluzione artistica di Ligabue. Ma son cose che hanno un loro pubblico.
L’allarme è stato lanciato da una sua assistente con una mail redatta in inglese, francese e tedesco, secondo la migliore tradizione brussellese, indirizzata ai servizi nella quel si spiega che “una pittura dell’ufficio del signore Brok a Strasburgo si è smarrita durante l’estate e apprezzeremo qualunque aiuto per ritrovarla”. Segue la descrizione dell’opera, dell’artista R.G.Gorman (scomparso nel 2005, definito il ‘Picasso dell’arte nativa americana’) ed ha dimensioni di circa un metro per un metro. Il tema è “etnico” come si direbbe nell’oramai approssimativo (e senza senso) italiano di oggi e rappresenta qualcosa di non meglio precisato se non “Tema nativo americano con una donna e una mano accennata”, ma si sa che è un’opera astratta a colori vivaci “con la predominanza di un blu pastello”. Il valore commerciale delle opere del Picasso nordamericano è quasi nullo, poche migliaia di euro sul mercato statunitense, va detto.
In realtà le tracce del lavoro si sono perse già ad aprile scorso durante un cambio di uffici
quando dato che il quadro non entrava negli scatoloni predisposti per il trasloco fu messo, insieme a una riproduzione in miniatura di una tenda dei popoli nomadi siberaiani (ma anche turchi e mongoli, una yurta), in una stanza, dalla quale è scomparsa. La tenda, pur essendo nomade, invece è ancora lì.
L’opera ha “un grande valore personale” per Brok e dunque lui e i suoi uffici saranno “grati” per ogni indicazione atta a ritrovarla.