Per prima cosa migliorare e fare progredire la proposta di direttiva già esistente, poi procedere con una nuova proposta per migliorare la trasparenza fiscale in Europa. Dopo lo scandalo Luxleaks, la Commissione Juncker vuole dare un segnale forte dell’impegno contro evasione e frode fiscale e promette di cominciare a lavorare da subito per compiere due passi concreti in questa direzione. Per prima cosa, ha spiegato il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici intervenendo davanti al Parlamento europeo riunito in seduta plenaria, l’esecutivo comunitario punta a sbloccare la proposta di direttiva sulla “base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società” (la cosiddetta Ccctb) che dalla presentazione, nel marzo 2011, non ha fatto grandi progressi a causa dell’opposizione di diversi Stati membri.
La proposta mira a creare un unico insieme di regole che le società che operano all’interno dell’Unione europea potranno utilizzare per calcolare i loro profitti tassabili. Se diventasse effettiva le società avrebbero l’obbligo di rispettare un unico regime fiscale europeo per il calcolo del loro reddito imponibile, invece che 27 regimi fiscali diversi. In sostanza la Ccctb garantirebbe la coerenza dei regimi fiscali nazionali degli Stati membri senza armonizzare le aliquote d’imposta. “In linea con il mandato che mi ha dato Juncker darò grande priorità a farla progredire”, assicura Moscovici secondo cui “non si tratta di una proposta meramente tecnica. Anzi, la Ccctb potrebbe cambiare radicalmente l’imposizione in Europa, assicurando un legame più stretto tra tassazione e attività economica, chiudendo i maggiori canali di evasione”. Obiettivo della Commissione, spiega il portavoce dell’esecutivo comunitario Margaritis Schinas, è anche di modificare la proposta per rendere la base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società “obbligatoria” mentre nella proposta attuale è solo facoltativa.
Ma si tratterebbe solo di un primo passo. La Commissione, assicura Moscovici, “ha deciso di migliorare ulteriormente la trasparenza fiscale, anche attraverso un maggiore scambio di informazioni e una maggiore trasparenza sulle decisioni fiscali”. Nella riunione del collegio dei commissari di ieri l’idea di uno scambio automatico di informazioni sui tax rulings, le decisioni fiscali anticipate, “è stata discussa e approvata all’unanimità”, fa sapere Schinas secondo cui “i tempi politici sono maturi”. Sappiamo che “non sarà facile”, anticipa il portavoce, ma “i primi segni che abbiamo visto ci lasciano ben sperare”. Ancora l’esecutivo comunitario non è in grado di indicare tempi per la presentazione di questa nuova proposta ma assicura che sarà fatto “il più rapidamente possibile”. Sullo scambio automatico di informazioni la Commissione promette di lavorare anche fuori dai confini europei: Jean-Claude Juncker ha fatto sapere che arriverà a proporre la cosa anche al G20 dei prossimi giorni a Brisbane.