La Commissione europea ha proposto di mettere a disposizione della Polonia 1,2 milioni di euro per aiutare i 777 lavoratori licenziati dalla casa automobilistica Fiat Auto Poland (Fap) a trovare nuovi posti di lavoro. I soldi, provenienti dal Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Egf), dovrebbero interessare in modo particolare la provincia polacca Slesia, colpita dal massiccio esonero dei suoi operai. In questa zona gli ex lavoratori di Fap e dei suoi fornitori rappresentano un decimo di tutti i disoccupati dell’area di Tychy.
“Molti settori ed industrie europee stanno attraversando profondi cambiamenti strutturali a causa della globalizzazione”, ha commentato Marianne Thyssen, commissaria europea per l’Occupazione e gli Affari sociali. In questo panorama l’Egf vuole essere “espressione concreta della solidarietà europea”. Scopo del fondo europeo è infatti quello di aiutare gli Stati membri a reintegrare nel mercato del lavoro le persone che hanno perso i proprio posto e a sostenerle nell’adattamento delle loro competenze. “Grazie a questo fondo stiamo accompagnando i lavoratori in difficoltà nella difficile transizione verso nuovi impieghi”, ha evidenziato la commissaria, che ha poi promesso di voler “massimizzare le performance dell’Egf nel corso dei prossimi anni”.
Le misure cofinanziate grazie all’Egf aiuterebbero i 777 lavoratori polacchi licenziati offrendo loro una formazione professionale, imprenditoriale, borse di studio di formazione, incentivi all’assunzione, contributi per avviare la propria start-up ed indennità rilevanti. Il costo totale del pacchetto è di 2,5 milioni di euro, metà dei quali forniti dall’Egf. La proposta della Commissione dovrà ora essere approvata da Parlamento europeo e Consiglio Ue.
La Polonia aveva richiesto il sostegno dell’Egf a seguito del licenziamento di 1.079 lavoratori della Fiat Polonia e di 21 dei suoi fornitori. Il licenziamento fece seguito alla decisione di portare la produzione della Panda Classic allo stabilimento di Pomigliano D’Arco nel gennaio del 2013. Tra il 2007 e il 2012 la fabbricazione di automobili nell’Ue è diminuita del 14.6%, passando dalle 17.10 milioni di unità alle 14.61, in controtendenza rispetto al mercato mondiale dove invece si è assistito ad una crescita del 18.9%. Di conseguenza, l’Ue ha finito col perdere il 28.2% del mercato.