Nel Parlamento europeo “le regole per gli avversari si applicano, ma per gli amici si interpretano, come dimostrato da chi ha calpestato il metodo d’Hont e ha ghettizzato milioni di voti di cittadini”. Comincia così la protesta dei deputati del Movimento Cinque Stelle al Parlamento di Bruxelles, per bocca di Fabio Castaldo, che ha annunciato di ritirare la sua candidatura da vice-presidente dell’Assemblea, lasciando capo libero all’elezione, che sarebbe stata comunque scontata ma che in questo modo è avvenuta senza un oppositore, del socialista rumeno Pascu Ioan Mircea. In segno di protesta, i grillini hanno anche alzato cartelloni con la scritta “Rip democracy”.
Castaldo era stato proposto come candidato a vicepresidente da parte del gruppo di cui il M5S è parte, l’Efdd, già nello scorso luglio, non riuscendo tuttavia ad essere eletto a causa dell’opposizione dei tre principali gruppo dell’emiciclo, socialisti, popolari e liberali. Nella seduta odierna Castaldo era tornato potenzialmente in corsa, a causa del posto libero lasciato dalla socialista rumena Corina Cretu, che ha abbandonato la vicepresidenza parlamentare a seguito della nomina a Commissario europeo, ma ha preferito ritirare la candidatura “poiché oggi come cinque mesi fa”, ha dichiarato, “non candidavo la mia persona ma un principio, da umile difensore della democrazia”.
Il riferimento di Castaldo era diretto al comportamento dei tre gruppi che compongono la maggioranza in Aula, socialisti, popolari e liberali, che, nonostante il metodo d’Hont preveda la consuetudine di assegnare alle forze di opposizione, e quindi anche ai Cinque stelle, diverse cariche al vertice delle commissioni parlamentari e dell’Aula, hanno sempre optato per le elezioni di propri candidati lasciando a bocca asciutta l’Efdd. Il deputato del M5s ha chiesto allora che “siano restituite tutte le cariche sottratte da un patto meschino che molti hanno ammesso e di cui si vergognano”, per poi rivolgersi direttamente a uno dei vicepresidente dell’Aula, il liberale Olli Rehn, dicendo a gran voce: “Vi dovete dimettere”.
I grillini hanno rincarato la dose innalzando anche cartelli che riportavano la scritta “Rip Democracy”, senza però scomporre più di tanto il presidente del Parlamento Martin Schulz, che ha replicato: “Mi spiace per il ritiro della candidatura, la concorrenza porta democrazia”.
Unico rimasto in gara, il deputato rumeno Pascu Ioan Mircea è stato eletto vicepresidente con 284 voti a favore e 177 contrari.