Gli Stati membri come Gran Bretagna e Italia dovranno versare i loro contributi aggiuntivi al bilancio comunitario come richiesto, ma invece di doverlo fare entro il primo dicembre come previsto, potranno rateizzare il contributo fino al prossimo primo settembre. È la proposta fatta dalla Commissione europea, per fare fronte alle “circostanze eccezionali”, che hanno visto aumenti molto consistenti per alcuni governi, come quello di Londra, che si sono visti arrivare una richiesta superiore ai 2 miliardi di euro in più in seguito al ricalcolo del reddito nazionale lordo.
Si tratta di un aggiustamento senza precedenti dei contributi al bilancio comunitario che ammonta in un totale di 9,5 miliardi, più del doppio del maggiore aggiustamento della storia dell’Ue che era quello di 3,8 miliardi del 2007. La maggiorazione è stata dovuta al ricalcolo dal 2002 ad oggi del Reddito nazionali lordo dei vari Paesi membri.
La decisione, che sarà attuata con un emendamento al regolamento, è stata presa dopo che “l’attuale sistema automatico di calcolo ha portato quest’anno ad una richiesta di dimensioni eccezionali di pagamenti supplementari da parte di alcuni Paesi”, spiega la Commissione. Per la responsabile del Bilancio, Kristalina Georgieva, “la Commissione ha agito rapidamente per fare una proposta che potrebbe evitare di imporre questo tipo di onere per le tesorerie nazionali sia quest’anno che in futuro”, e per farlo ha “introdotto una flessibilità per circostanze straordinarie”. Ma nelle condizioni normali, ha precisato Georgieva, “le regole rimangono precise, per salvaguardare la solidità finanziaria dell’Unione europea, che è importante per i nostri cittadini, per le imprese, le università, gli agricoltori e tutto gli altri attori dell’Ue”. Gli Stati che vorranno approfittare di questa opportunità dovranno presentare un programma vincolante per la rateizzazione, se non lo rispetteranno dovranno pagare degli interessi.