Gli stati potranno decidere di rateizzare i loro contributi aggiuntivi al bilancio Ue a partire dal prossimo anno e senza interessi. E’ questa la linea sulla quale si stanno muovendo Consiglio e Commissione dopo l’emergenza nata dal super conguaglio da oltre due miliardi che la Gran Bretagna avrebbe dovuto pagare entro il primo dicembre. Anche altri paesi, come l’Italia devono adeguare il loro contributo in base all’andamento del Reddito nazionale, ma per cifre molto più contenute, nel caso di Roma circa 340 milioni.
Sono state le “circostanze eccezionali” di quest’anno a far giungere a questa mediazione, ha spiegato la vice presidente della Commissione Kristalina Georgieva dopo l’Ecofin di oggi presieduto dal ministro italiano Carlo Padoan. Lo scorso anno gli adeguamenti, nel complesso dei ventisette stati membri, non arrivarono a quattrocento milioni, quest’anno si è invece oltre i nove miliardi, ha detto al vice presidente “ed inoltre c’era davvero poco tempo per pagare”. Dunque, grazie “all’eccellente lavoro della presidenza italiana”, ha spiegato, si è arrivati all’intesa di proporre uno strumento legislativo che possa far tener conto di situazioni eccezionali, mantenendo un clima di parità e lealtà tra gli stati, permettendo di gestire la situazione se dovesse ripresentarsi.
A quanto pare, nonostante quel che sostiene il ministro delle Finanze britannico George Osborne (“pagheremo solo un miliardo a settembre prossimo e poi basta”), non ci sarà nessuno sconto, anche se i pagamenti potranno esser fatti anche dopo la prossima estate e “senza interessi”, ha detto Georgieva. Padoan si è limitato a dire che “non c’è stato nessun negoziato” sulle cifre da pagare e che ora “si attende la proposta della Commissione e poi si procederà”.