I pagamenti dell’Unione europea nel 2013 sono inficiati da un livello di errori “rilevante”, e per questo la Corte dei conti europea ha espresso un “giudizio negativo sulla loro regolarità e legittimità”. La denuncia è contenuta nella presentazione del report annuale sul bilancio dell’Unione. Note dolenti soprattutto per i settori a gestione concorrente tra Stati membri e Commissione, ovvero Politica regionale, trasporti ed energia (6,9%) e Sviluppo rurale e ambiente (6,7%). La Corte ha rilevato anche 14 casi sospetti di frode, prontamente segnalate all’Olaf. In compenso sul versante dell’entrate non ha riscontrato irregolarità.
In qualità di revisore indipendente, la Corte pur certificando i conti dell’Unione europea per il 2013, ha registrato un livello di irregolarità dei pagamenti del 4,7% (in linea con il 2012). Si tratta di una stima relativa alle risorse finanziare che non avrebbero dovuto essere erogate perché non in conformità con la normativa comunitaria vigente e quindi erroneamente poste “a carico dei progetti finanziari dall’Ue”. A non essere conformi erano il beneficiario dei pagamenti, o l’oggetto dell’attività da finanziare. Come il caso di alcuni pagamenti ad aziende dichiarate come Pmi ma che di fatto presentavano dimensioni più grandi.
Sprechi che, secondo la Corte, avrebbero potuto essere evitati, o comunque risultare di minore portata, poiché “gli Stati in molti casi avevano a disposizione informazioni sufficienti che avrebbero consentito di individuare gli errori e correggerli prima di richiedere il rimborso alla Commissione”.
Quali soluzioni prospetta la Corte? Secondo il presidente Vítor Caldeira, il sistema del bilancio è eccessivamente “incentrato sullo spendere i fondi, mentre bisognerebbe porre maggior enfasi sull’ottenimento di risultati”. In altre parole vi è una scarsa attenzione “alla performance” delle risorse dell’Ue e sul rapporto “costi-benefici” delle risorse stesse.
I tassi di errore stimati nel Report, precisa la Corte, non misurano le frodi o le inefficienze. Tuttavia, Caldeira cita il riscontro di 14 “casi di sospetta frode” da parte degli Stati membri che sono stati trasmessi all’Olaf, l’Ufficio europeo per la lotta alla frode, che indagherà insieme alle autorità degli Stati membri.
Ogni anno a novembre la Corte dei conti europea presenta una relazione sulla gestione finanziaria dell’Ue, controllando il modo in cui i fondi comunitari sono utilizzati, evidenziando gli ambiti in cui si registra una maggiore cattivo utilizzo. In questo modo la Corte assiste il Parlamento europeo e Consiglio nel controllo della spesa comunitaria.