Promuovere il vino d’eccellenza veronese, rafforzare la presenza nel mercato belga con “un potenziale significativo di crescita”, incontrare nuovi acquirenti e promuovere la difesa della qualità del prodotto in termini di legislazione europea. Sono questi gli obbiettivi principali della tappa bruxellese del tour europeo di alcuni produttori di vino veronese, organizzato dalla Camera di commercio di Verona e da quella italo-belga, la cui conferenza di presentazione si è tenuta stamane all’Europarlamento. Tredici produttori vinicoli della città veneta incontreranno potenziali acquirenti belgi nel corso di workshop e degustazioni, a cui parteciperanno anche ristoratori e imprenditori.
I vini sono stati selezionati nel concorso “Verona Wine top 2014” riservato alle produzioni DOC e DOCG, dopo essere state analizzati da commissioni di enologi e giornalisti che hanno valutato quasi 300 campioni di 96 aziende.
In termini numerici, le esportazioni di vino veronese nel mercato belga presentano buone cifre. E’ al quattordicesimo posto, un’ottima posizione se si tiene conto del numero di abitanti (undici milioni, la Germania guida la classifica con 80 milioni).
“Il Belgio ha un potenziale per noi significativo di crescita che va sfruttato”, ricorda Franca Castellani, membro del Consiglio della Camera di Commercio di Verona. La rassegna Verona Wine Top vuole essere un trampolino di lancio “per quelle piccole e medie imprese che non hanno sufficiente forza per operare in autonomia sui mercati esteri”. Con l’evento di oggi si vuole dare quindi la possibilità ai produttori di potere negoziare alla pari dei importatori e buyer stranieri, soprattutto in mercati mirati dalle potenzialità non del tutto sfruttate, come quello belga e lussemburghese”, già legati da flussi turistici e commerciali con l’Italia.
Quella dei produttori vinicoli della città veneta “è una realtà eccezionale”, ha detto Lorenzo Robustelli direttore di Eunews e presente alla conferenza, spiegando come “dal 1993 la crescita è stata costante sul mercato estero”, così come i produttori sono stati capaci “di presentare il proprio marchio in maniera innovativa anche in termini di comunicazione social”.
Ad incrociare questa l’iniziativa, sul tavolo ci sono anche alcuni temi europei legati all’etichettatura e alla tracciabilità. Come puntualizza Flavio Burlizzi, responsabile sede Unioncamere a Bruxelles, “il riconoscimento della qualità del prodotto è una battaglia che a Bruxelles come camere di commercio italiane non ci stanchiamo mai di portare avanti, soprattutto verso quei paesi che guardano meno all’aspetto della qualità della produzione e più alla commercializzazione”.