“Noi confidiamo che le nostre previsioni siano adeguate” e quindi “restiamo a quanto scritto nella legge di stabilità e nella nota di aggiornamento al Def”. E’ la risposta del sottosegretario per la Coesione, Graziano Delrio, ai dati previsionali presentati oggi dalla Commissione Ue, i quali indicano uno scostamento dai risultati attesi dal governo italiano. “Che l’Ue commenti dicendo che ci sarà uno scostamento sta nell’ottica delle previsioni”, sostiene Delrio, ribadendo che “noi restiamo nei nostri calcoli”.
La dichiarazione del sottosegretario è arrivata durante una conferenza stampa per la presentazione dell’accordo di partenariato tra l’Italia e l’Unione europea, nel quale sono indicati i dettagli relativi ai fondi strutturali destinati a Roma da Bruxelles. Si tratta di circa 44 miliardi di euro per il periodo 2014-2020: 20,6 miliardi al Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr); 10,4 miliardi al Fondo sociale europeo (Fse); 10,4 miliardi al Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr); 537 milioni al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (Feamp); 1,1 miliardi alla Cooperazione territoriale europea; 567 milioni al progetto Garanzia Giovani.
Delrio ha parlato di “un investimento molto forte per il rafforzamento delle capacità amministrative”, con l’obiettivo di utilizzare a pieno i fondi europei, punto dolente del nostro Paese. L’accordo di partenariato, infatti, subordina l’erogazione dei fondi alla realizzazione di Piani di rafforzamento amministrativo (Pra). In particolare, l’Ue chiede dei miglioramenti sotto il profilo della trasparenza, della progettazione, della capacità di realizzazione degli interventi e della valutazione dei risultati. Delrio ha annunciato che i Pra “riguarderanno 21 regioni e amministrazioni centrali”.
Anche l’Agenzia per la coesione risponde alla necessità di una maggiore efficienza nell’uso dei fondi europei. Il sottosegretario ha precisato che “l’Agenzia è pienamente operativa da oggi”, annunciando la firma dei relativi decreti attuativi. Tra le competenze del nuovo ente c’è il monitoraggio degli interventi e il supporto delle amministrazioni centrali e regionali nella gestione dei fondi europei. Inoltre, potrà assumere poteri sostitutivi nel caso in cui si verifichino gravi inadempienze o ritardi ingiustificati nella gestione degli interventi relativi alla programmazione 2014-2020. Proprio su quest’ultimo punto Delrio è stato netto. “Noi contiamo di sostituire tutti quelli che non agiscono in maniera corretta”, ha dichiarato, aggiungendo che “chi non spende bene i soldi pubblici viene sostituito”.
L’esponente dell’esecutivo ha poi affrontato la questione dei cofinanziamenti, tornando a illustrare il meccanismo del Piano di azione e coesione, un “fondo parallelo” a integrazione delle risorse destinate al cofinanziamento nazionale dei progetti finanziati dall’Ue. Di fatto, una quota dei cofinanziamenti viene spostata sul Piano di azione e coesione (Pac). Una mossa che potrebbe rivelarsi controproducente se la spesa per i cofinanziamenti venisse svincolata dal Patto di stabilità – l’Italia lo chiede da tempo e recentemente ha ottenuto la disponibilità di Angela Merkel – perché il Pac, essendo una invenzione tutta italiana, continuerebbe invece a essere conteggiato nel deficit. Eunews ha posto la questione al sottosegretario, il quale ha rilanciato. In Europa, “noi puntiamo a stabilire il principio che tutti gli investimenti per lo sviluppo siano liberati dal Patto di stabilità”, e quindi anche le risorse del Pac. E’ una nuova battaglia tutta da giocare.