Poco importa se ad alcuni Paesi, come Gran Bretagna e Italia, l’idea di dovere pagare, e molto più di altri, non piace per niente, “ci sono obblighi legali che devono essere rispettati” oppure ci saranno conseguenze. Linea dura della nuova Commissione europea sui contributi degli Stati membri al bilancio europeo dopo il ricalcolo del Reddito nazionale lordo dei Paesi da parte di Eurostat, che ha suscitato le ire del premier britannico David Cameron.
“Le correzioni fatte a livello tecnico” secondo cui la Gran Bretagna dovrà versare due miliardi di euro in più e l’Italia 340 milioni, “devono essere oggetto di un rimborso entro il 1 dicembre”, chiarisce il nuovo portavoce dell’esecutivo comunitario, Margaritis Schinas. Se il pagamento non sarà fatto entro quella data “più che multe, ci saranno interessi che cominceranno a salire”.
“Quello europeo – spiega Schinas – è l’unico budget che non ha deficit, è perfettamente bilanciato e perché questo accada ognuno deve pagare quello che deve, perché questo ha un impatto automatico anche sugli altri Stati membri”. La Commissione assicura di volere tenere alta l’attenzione sul tema: “Juncker – fa sapere il portavoce – ha chiesto alla commissaria competente, Kristalina Georgieva, di prendere in mano le cose. Inoltre questa settimana ci sarà l’Ecofin e mi pare che anche la presidenza italiana sua molto concentrata su questo dossier, quindi vedremo”.