Entra in vigore a partire da oggi la prima parte dell’accordo di associazione tra Unione europea e Ucraina, quello stesso accordo che, lo scorso novembre, il presidente filorusso Viktor Yanukovich, sotto pressione della Russia, decise di non firmare facendo esplodere la crisi nel Paese. Diventa effettiva la parte politica dell’accordo firmata in Consiglio europeo lo scorso marzo e ratificata in simultanea da Rada e Parlamento europeo questo settembre.
I capitoli politici avvicinano Ucraina e Unione europea, aprendo nuovi canali di dialogo politico e stabilendo regole di base per la cooperazione in settori come l’energia, i trasporti e l’istruzione. Con questi l’Ucraina si impegna ad attuare le riforme e rispettare i principi democratici, i diritti umani e lo Stato di diritto. Questa parte dell’accordo “copre aree importanti come lo stato di diritto, la lotta contro crimine e corruzione, come cooperazione intensificata in alcuni settori”, spiega una dichiarazione congiunta a nome delle autorità ucraine e di Commissione e Consiglio europeo: “La riunione inaugurale del Consiglio di associazione che definirà le priorità e lancerà il monitoraggio dell’applicazione dell’accordo – spiega anche la nota – si terrà prima della fine dell’anno”.
Non entrerà invece per il momento in vigore la parte commerciale dell’accordo di associazione, quella che prevederebbe anche la formazione di una zona di libero scambio “globale e approfondita” tra Ue e Ucraina. Per questa bisognerà attendere il prossimo 1 gennaio 2016 così come stabilito nei dialoghi trilaterali che hanno tentato di rispondere (per ora senza riuscirci) ai timori di Mosca sui possibili danni che potrebbero derivare all’economia russa da un simile accordo. Per rimediare, l’Ue ha esteso, come annunciato, le misure unilaterali già messe in campo per aprire il mercato europeo ai prodotti in arrivo dall’Ucraina, rimuovendo dazi e barriere in entrata. “Riaffermiamo l’importanza di un’adeguata preparazione per l’applicazione provvisoria della parte commerciale dell’accordo di associazione dal 1 gennaio 2016”.
L’entrata in vigore della prima parte dell’accordo di associazione “segue le aspirazioni del popolo ucraino, che hanno dimostrato il loro supporto per relazioni più strette con l’Unione europea anche recentemente, nelle elezioni parlamentari della scorsa domenica”, recita la dichiarazione congiunta di autorità ucraine, Consiglio e Commissione europea. Ora, prosegue la nota “auspichiamo una rapida finalizzazione del processo di ratifica dell’Accordo di associazione da parte di tutti gli Stati membri”, visto che “l’accordo contribuirà ad accrescere la prosperità e la stabilità del nostro continente e creerà nuove opportunità per una cooperazione regionale tra l’Ucraine e i suoi vicini”. L’Ue quindi resta “impegnata nel supportare l’Ucraina nel suo cammino verso una moderna democrazia europea”. Nel cammino di cooperazione Ue-Ucraina, quindi, “l’Accordo di associazione non è lo scopo finale”, ma soltanto un passo.