“L’Italia non sospenda Mare Nostrum e continui a salvare vite in mare altrimenti si ripeteranno altre tragedie come quella di Lampedusa del 2013”. E’ l’appello che Amnesty International, ASGI (Associazione studi sull’immigrazione) e Medici senza frontiere rivolgono al premier Matteo Renzi alla vigilia dell’entrata in vigore dell’operazione Triton, dell’agenzia europea Frontex, che, secondo quanto annunciato dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano, segnerà la fine di Mare Nostrum.
In una lettera aperta a Renzi pubblicata su La Repubblica, Amnesty international sostiene la necessità di tenere in vigore Mare nostrum poiché, diversamente da Triton, “effettua operazioni di ricerca e salvataggio”.
Le autorità di Bruxelles ripetono, ad ogni modo, che l’Italia “dovrà rispettare gli obblighi internazionali in materia di ricerca e soccorso in mare delle imbarcazioni”. E su questo punto che Amnesty esorta il governo dicendosi preoccupata “per l’impatto umanitario” derivante dalla sospensione di Mare nostrum, “perché Triton non avrà il mandato di svolgere attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo, ma di pattugliare i confini marittimi e costituirà una risposta soltanto parziale al problema”.
In più le due operazione hanno una estensione geografica diversa, in quanto Triton opera su uno specchio d’acqua più piccolo rispetto a Mare nostrum. “Rischiamo di rivedere tragedie come quelle vissute il 3 ottobre 2013 a Lampedusa”, ha concluso l’Ong.