Questa volta si pensava davvero di poter annunciare un accordo. La conferenza stampa farlo era già stata fissata, ma l’appuntamento è stato prima rimandato per ore, poi ci si è dovuti arrendere all’evidenza: l’intesa tra Ucraina e Russia sugli approvvigionamenti di gas per l’inverno ancora non c’è. I negoziati a Bruxelles con la mediazione del commissario Ue all’energia Gunther Oettinger sono proseguiti fino alle quattro di questa notte, ma senza sbloccare l’impasse. Il punto su cui ci si continua ad arenare è l’incapacità di Kiev di fornire, così come richiesto da Mosca, una garanzia scritta per i pagamenti del gas nei prossimi mesi. L’Ucraina non ha i soldi per pagare e chiede quindi a Bruxelles di fare da garante, cosa che legalmente la Commissione non può fare.
Se l’Ue e l’Ucraina firmeranno un accordo vincolante su come pagare il gas per l’inverno, allora la Russia firmerà per garantire le forniture, ha chiarito Mosca: “Una volta che ci sono i soldi, c’è il gas”, non usa mezzi termini il ministro russo dell’energia, Alexander Novak. È dallo scorso giugno che la Russia non vende più il proprio gas all’Ucraina per un contenzioso di 3,1 miliardi di dollari sui pagamenti arretrati non saldati. Ora i negoziatori europei stanno facendo di tutto per garantire gli approvvigionamenti in vista dell’inverno. Nella notte è sceso in campo anche il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, che ha sentito più volte telefonicamente il presidente ucraino, Petro Poroshenko, sottolineando che “un accordo è portata di mano sulla base delle proposte avanzate dalla Commissione europea”.
I colloqui per tentare di arrivare all’intesa continueranno anche questo pomeriggio dopo che Mosca e Kiev avranno visionato il documento preparato congiuntamente dalle parti e inviato ai governi per l’approvazione. Per la Commissione europea, arrivare ad un accordo oggi è ancora possibile. Se così non dovesse essere, occuparsene non sarà più affare di Oettinger che dal 1 novembre passerà ad occuparsi del nuovo portafoglio, l’Agenda digitale: la palla passerà invece all’uomo di Juncker per l’Unione energetica, Maros Sefcovic.
Negli ultimi mesi le parti sono riuscite a trovare un accordo sul prezzo del gas: Kiev pagherà a Mosca 385 dollari per mille metri cubi di gas. Ma l’Ucraina dovrà anche pagare le forniture in anticipo e deve saldare 1,45 miliardi di dollari di pagamenti arretrati entro fine ottobre e altri 1,65 miliardi entro la fine dell’anno. Resta da vedere se oggi si riuscirà ad arrivare ad una soluzione anche sul difficile nodo pagamenti.