Lo svolgimento di elezioni anticipate nelle repubbliche separatiste di Lugansk e Donetsk non in conformità con la legge ucraina, “andrebbe contro il testo e lo spirito del Protocollo di Minsk e disturba i progressi verso la ricerca di una soluzione politica sostenibile”, per questo la Russia non deve sostenerle. È il severo richiamo che arriva alla Russia da parte dell’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue. La condanna arriva dopo che il ministro degli esteri Russo, Sergey Lavrov, ha annunciato il sostegno del Cremlino alle elezioni organizzate dai separatisti in barba alle richieste di Kiev. Il governo ucraino, in base alla proposta che concede all’area una limitata autonomia, aveva programmato elezioni amministrative nelle regioni per il prossimo 7 dicembre. Ma i ribelli, violando l’accordo firmato a Minsk, hanno deciso di anticipare la data a novembre.
“Condanniamo le dichiarazioni del ministro Lavrov sul riconoscimento da parte della Russia delle prossime elezioni sul territorio delle autoproclamate repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk”, recita un comunicato firmato dal portavoce di Catherine Ashton. “Ricordiamo – continua la nota – che il protocollo di Minsk, firmato da rappresentanti della Federazione russa e da rappresentanti delle autoproclamate repubbliche, prevede elezioni locali in accordo con la legge Ucraina”. Un accordo che però né Mosca né i separatisti sembrano avere più intenzione di rispettare. “Esortiamo la Russia – chiede quinddi Bruxelles – ad usare la sua influenza per aiutare a spianare la strada ad elezioni in accordo con la legge ucraina”. Si tratterebbe di un gesto, conclude il portavoce dell’Alto Rappresentante, “altamente benvenuto all’implementazione del protocollo di Minsk”.