Proseguire con le pressioni per la revisione delle regole di Dublino III sul diritto di asilo nell’Ue. È il proposito indicato da Sandro Gozi in audizione davanti alla delegazione parlamentare italiana presso il Consiglio d’Europa. “Il principio del mutuo riconoscimento tra tutti i Paesi membri del diritto di asilo concesso da un singolo Stato è un tema cruciale”, ha dichiarato il sottosegretario. Gozi ha riconosciuto che attualmente non c’è “una maggioranza di Paesi disponibili a questo passaggio”, quindi ha indicato la necessità di una “forte azione di pressione per porre in agenda il tema del superamento del regolamento dell’Unione europea noto come Doblino III”.
In attesa di una revisione, l’esponente del governo italiano ha sottolineato la possibilità di “sfruttare al massimo i miglioramenti” che il regolamento contiene rispetto alla normativa precedente. Ad esempio “quando si fa riferimento alla salvaguardia del supremo interesse del minore”. A tal proposito, il regolamento prevede che, nel valutare la concessione del diritto di asilo, gli Stati membri dovrebbero tenere debito conto in particolare del benessere e dello sviluppo sociale del minore”, oltre che “delle considerazioni attinenti alla sua incolumità e sicurezza”.
Il sottosegretario alle Politiche Ue ha poi affrontato il tema più ampio dell’immigrazione, segnalando “i successi ottenuti in occasione del Consiglio Giustizia e Affari interni” del 9 e 10 ottobre scorsi. Gozi infatti, ha rivendicato il merito della presidenza italiana nel rafforzamento di Frontex e nel lancio dell’operazione Triton. “Grazie alla nostra pressione – ha dichiarato – L’Unione ha accolto” la proposta “che la frontiera del Mediterraneo sia presidiata con la sinergica partecipazione di tutti gli Stati membri, condividendo il principio che la frontiera italiana è la frontiera europea”.
Gozi infine ha ricordato “i tre pilastri” indicati nello stesso vertice. Nel documento finale di quell’incontro – ha fatto notare Gozi – i Ventotto hanno concordato sulla necessità di stringere la “cooperazione con i Paesi terzi, in particolare in relazione al contrasto del traffico di esseri umani”; hanno deciso il “rafforzamento di Frontex” per il pattugliamento comune delle frontiere esterne; hanno promosso “azioni in ambito Ue per sostenere ed attuare pienamente il Sistema europeo comune di Asilo (Ceas)”.