Londra non intende più collaborare ad alcuna operazione di ricerca e salvataggio dei migranti perché le considera un incoraggiamento a chi affronta viaggi della speranza per raggiungere le coste d’Europa. È quanto ha annunciato il ministero degli Esteri britannico, rispondendo ad un’interrogazione scritta alla Camera dei Lord sul contributo aereo o navale di Londra ai salvataggi in mare di migranti.
“Noi non sosteniamo le operazioni di ricerca e salvataggio previste nel Mediterraneo”, ha spiegato il segretario di Stato per gli Affari esteri britannico, Joyce Anelay, dal momento che riteniamo che queste operazioni “creino un fattore d’attrazione involontario, incoraggiando più migranti a tentare la traversata pericolosa del mare e conducano quindi a più morti tragiche e inutili”. Londra ha annunciato che non contribuirà alle operazioni pensata per sostenere le autorità italiane che con Mare Nostrum, solo nell’ultimo anno, hanno salvato oltre 150mila persone, ma si limiterà ad inviare un funzionario per raccogliere informazioni di intelligence sui migranti.
Secondo il ministero degli esteri britannico, “il modo più efficace di impedire che profughi e migranti tentino le pericolose traversate è concentrare la nostra attenzione sui Paesi di origine e transito e combattere i trafficanti di esseri umani che intenzionalmente mettono a rischio delle vite stipando i migranti su imbarcazioni inadatte”. Il premier britannico David Cameron sta facendo del contenimento dell’immigrazione una priorità del suo mandato per fare fronte al crescente successo degli anti-europeisti dell’Ukip sostenitori della linea dura contro migranti e clandestini.