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    Home » Economia » Sostenere gli investimenti pubblici: al Comitato delle Regioni avanza il parere Marini

    Sostenere gli investimenti pubblici: al Comitato delle Regioni avanza il parere Marini

    Gli Enti locali europei chiedono che il cofinanziamento non sia conteggiato nel debito. Sui 300 miliardi di investimenti promessi da Juncker “vogliamo sapere come saremo coinvolti nei progetti”

    Perla Ressese di Perla Ressese
    27 Ottobre 2014
    in Economia

    Incentivare gli investimenti privati e pubblici di qualità è la chiave, forse l’unica, per rilanciare la crescita e l’occupazione. Ne è convinta Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria e vice presidente del Comitato delle Regioni, che ha esteso un parere per l’organismo europeo che sta avanzando nonostante una evidente opposizione di ampi settori popolari, liberali e conservatori del CoR, che sostengono invece la necessità di ridimensionare gli investimenti pubblici.

    “Regioni e città chiedono a governi e Commissione di convergere al più presto sull’esclusione del cofinanziamento dei fondi strutturali dal calcolo dell’indebitamento nazionale”, ha spiegato Merini illustrando il documento approvato oggi da una commissione ad hoc e che sarà portato in plenaria il tre dicembre. Secondo ‘esponente del Pd è necessario “fare chiarezza sui margini di flessibilità consentiti dalle regole attuali per interventi a favore della crescita e di potenziare la capacità di prestito della Banca Europea degli Investimenti”.

    Il titolo del Parere è “Promuovere la qualità della spesa pubblica in ambiti oggetto d’intervento dell’UE”, e tra gli elementi base vi è la constatazione che “con la crisi e l’austerità i governi per rientrare nei vincoli di bilancio più che la spesa pubblica hanno tagliato gli investimenti”, e questo è un processo che la presidente dell’Umbria vuole fermare. “Dopo anni in cui i tagli ai bilanci pubblici – ha proseguito Marini – hanno gravato soprattutto sulle spese strategiche per la crescita, è venuto il momento di elaborare e mettere in campo una vera strategia europea per rilanciare gli investimenti”. La vice presidente del CoR è preoccupata dal fatto che “nell’area dell’euro c’è una continua contrazione degli investimenti pubblici, mentre in altre aree si è riusciti a favorire la crescita proprio rilanciando gli investimenti”.

    Nel progetto di parere elaborato dalla vice-presidente Marini e adottato oggi in commissione, si chiede che questa strategia intervenga sia sul versante delle regole, con l’esclusione dal calcolo dell’indebitamento del cofinanziamento nazionale e regionale dei progetti supportati dai fondi strutturali e la revisione dei criteri attuali di calcolo del deficit strutturale dei Paesi membri; sia sul fronte delle risorse, mobilitando nuovi fondi pubblici e privati grazie a un ruolo più incisivo della Banca Europea per gli Investimenti (BEI), promosso anche con uno stanziamento di 5 miliardi di euro del bilancio UE a garanzia di nuovi prestiti per progetti infrastrutturali. Con il parere, inoltre, i membri della commissione BUDG chiedono alla Commissione europea di fare chiarezza sui margini di flessibilità previsti dal Patto di Stabilità e Crescita, pubblicando una comunicazione ad hoc in cui spieghi come intende utilizzare tali margini a favore della crescita e dell’occupazione.

    Marini ha posto anche la questione dei 300 miliardi di investimenti promessi dal prossimo presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. “Vogliamo sapere, tanto per cominciare, se si tratta di risorse nuove o no, come temiamo – spiega Marini, ricordando che il 55 per cento degli investimenti pubblici passa per Regioni e Comuni -. Poi vogliamo conoscere le finalità precise di questa operazione e infine, ma questo è per noi decisivo, come gli Enti locali verranno coinvolti nei progetti”. Questa posizione, ha chiarito Marini, coinvolge tutte le Regioni italiane, che hanno approvato un documento specifico. “Ci auguriamo – ha concluso Marini – che non si ripeta quanto accaduto col piano da 120 miliardi per la crescita che doveva accompagnare il Fiscal Compact e che si è perso per strada”.

    Tags: Catiuscia MariniComitato delle regionienti localiinvestimentiParereUmbria

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