Le nuove misure definite dal governo italiano, che hanno lo scopo di “rafforzare lo sforzo fiscale già previsto nella legge di Stabilità”, porteranno “l’aggiustamento strutturale oltre gli 0,3 punti percentuali di Pil nel 2015, migliorando il cammino verso l’obiettivo di bilancio di medio termine”. È quanto ha assicurato il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, nella lettera di risposta inviata commissario agli Affari economici, Jyrki Katainen.
Il valore delle nuove misure di aggiustamento fiscale, secondo quanto scritto nella lettera di Padoan, ammonta a circa 4,5 miliardi di cui 3,3 arriveranno dal Fondo per la riduzione del peso fiscale, 500 milioni dal taglio della quota di risorse interne destinate ai fondi di cofinanziamento per la coesione europea ed esentati dai tetti del patto di stabilità domestico che si applica alle Regioni e altri 730 milioni dall’estensione del regime di ‘reverse charge’ al settore al dettaglio, una misura quest’ultima che richiede l’approvazione di Bruxelles. Per il ministro l’Italia “ha proposto un mix di misure che puntano a minimizzare i rischi macroeconmici dal momento che un atteggiamento fiscale più rigido e/o una diversa composizione sarebbero troppo rischiosi e forse controproducenti in termini di dinamica del debito”. Il governo, ricorda Padoan, “punta ad attuare un aggiustamento di bilancio favorevole alla crescita fondato su miglioramenti duraturi legati al miglioramento dell’efficienza e della qualità della spesa pubblica e a tagli permanenti del cuneo fiscale sul lavoro”.
Per quanto riguarda il debito pubblico, il ministro spiega che segue un “percorso al ribasso” anche “grazie all’ambizioso piano di privatizzazioni pari a una media annua dello 0,7% del Pil”, e che “alcuni ritardi, dovuti fra l’altro a condizioni avverse del mercato, saranno riassorbiti nei prossimi mesi”. Padoan ha infine ricordato che “l’economia italiana sta affrontando una delle recessioni più gravi e durature della sua storia, giunta al terzo anno, mentre c’è il serio rischio di deflazione e stagnazione”. Secondo il ministro “un quarto anno di recessione va evitato a tutti i costi perché sarebbe difficile tirarne fuori il paese”. Lo scrive il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan nella lettera di risposta al commissario Jyrki Katainen, inviata oggi dal governo italiano.
Quello inviato dall’Italia è stato un “feedback costruttivo” secondo Simon O’ Connor, portavoce di Katainen che ha spiegato che “le discussioni e le consultazioni con l’Italia e gli altri Stati membri sono ancora in corso”, e “l’esito rimane aperto”. L’opinione di Bruxelles “arriverà questa settimana”, solo in caso di “seri problemi”, altrimenti “a novembre”.
Leggi la lettera inviata da Padoan a Katainen