Il tumore al seno resta il secondo tumore più frequente nel mondo e uccide più donne di qualsiasi altro tipo di cancro. Nell’Ue un numero record di 364.449 donne ha scoperto di avere questa malattia nel 2012.
“Centinaia di migliaia di donne possono trarre beneficio dall’applicazione dei risultati più innovativi della ricerca a cure ‘salvavita’ per il tumore al seno”, ha dichiarato la commissaria europea per la Ricerca, l’innovazione e la scienza Máire Geoghegan-Quinn. “Quella sul cancro – ha continuato – rappresenta una priorità per i finanziamenti Ue alla ricerca. Dal 2007 al 2013 circa 1,4 miliardi di euro sono stati stanziati per la ricerca traslazionale sul cancro. Garantiremo la continuità di tale sostegno nell’ambito di Orizzonte 2020, accelerando così il trasferimento delle conoscenze di base alla diagnosi precoce e agli approcci preventivi e terapeutici”.
Ottobre è il mese della prevenzione del tumore al seno, iniziativa nata allo scopo di rafforzare il sostegno all’individuazione precoce e offrire trattamenti più efficaci e migliori cure palliative. Sono diversi i progetti comunitari che puntano allo sviluppo di una medicina personalizzata nella quale si adeguano le cure alla situazione e alla condizione delle pazienti. Il progetto Transbig collega più strettamente il lavoro di laboratorio alle cure, grazie alla ricerca “traslazionale” ha affermato Fatima Cardoso, Champalimaud Clinical Center di Lisbona, Portogallo. “Transbig ha contribuito a contrastare la frammentazione nella ricerca traslazionale sul tumore al seno intensificando le relazioni tra i ricercatori europei leader nel settore. Ha inoltre avviato con successo una delle sperimentazioni considerate tra le più innovative in Europa nell’ultimo decennio”.
I risultati della sperimentazione, nota come Mindact, condotta su oltre 6.600 donne di 9 Paesi diversi, saranno disponibili nel 2015. Obiettivo dello studio è verificare se l’analisi genomica può aiutare i medici a decidere in modo più adeguato quando una paziente può evitare la chemioterapia dopo aver subito un intervento chirurgico per tumore al seno.
Le sperimentazioni cliniche hanno dimostrato che la chemioterapia, anche se efficace, può causare tumori secondari, danni al cuore, menopausa precoce e diminuzione delle funzioni cognitive. Cardoso ritiene inoltre che il trattamento cui è sottoposta una parte sostanziale delle pazienti con tumore al seno nella fase iniziale sia eccessivo. Grazie a Mindact dal 10 al 20% delle pazienti potrebbero evitarla.
Fra gli altri progetti di ricerca sul tumore al seno finanziati dall’Ue figura Epic che studia in che modo i cambiamenti di alimentazione potrebbero prevenire questo tipo di tumore. I progetti CareMore e Ctctrap sono incentrati sulle cellule tumorali circolanti e sul DNA nel sangue delle pazienti in quanto elementi di base per la diagnosi precoce e le cure delle donne con tumore al seno metastatico. Il progetto Assure studia i modi per adattare lo screening del tumore al seno alle esigenze individuali e sta mettendo a punto alternative alla mammografia, inadatta all’individuazione dei tumori nelle donne con seno denso.
Un altro progetto, Rather, è incentrato su cure innovative e su tecniche diagnostiche personalizzate per le donne affette da carcinoma triplo negativo e carcinoma lobulare invasivo: si tratta di tumori difficili da curare e per i quali non sono attualmente disponibili terapie mirate. Il progetto Merit sta infine mettendo a punto un metodo per curare i tumori al seno triplo negativi con vaccini RNA personalizzati specifici per ciascuna paziente.