A qualcuno spetteranno soldi indietro, ad altri invece sono piovuti tra capo e collo versamenti extra da effettuare, e la cosa è piaciuta decisamente poco. A turbare un Consiglio europeo già agitato dall’invio delle lettere di Katainen sui progetti di bilancio, è arrivato anche il ricalcolo del Reddito nazionale lordo dei Paesi da parte di Eurostat. Molto più di una mera questione tecnica visto che alcuni Stati, sulla base della variazione, si troveranno a dovere aggiornare anche il contributo alle casse comunitarie. Una sorta di conguaglio, a volte in positivo altre volte in negativo, come nel caso dell’Italia che si dovrebbe trovare a pagare circa 340 milioni. Ma c’è a chi va molto peggio: la più colpita è sicuramente la Gran Bretagna a cui spetterebbe pagare oltre due miliardi di euro.
Una richiesta “che David Cameron ha definito come “assolutamente inaccettabile”, denunciando: “Sono state 24 ore a Bruxelles con importanti successi, ma anche profonde frustrazioni e un bel po’ di rabbia per il modo in cui siamo stati trattati”. E per chiarire ancora meglio, il premier britannico, ha chiamato direttamente in causa Matteo Renzi: “Cito la reazione del premier italiano quando queste cifre sono state presentate: ha detto che questo non è un numero, ma un’arma letale. È una persona ragionevole, sono d’accordo con lui”, ha detto. Poco dopo il diretto interessato smentisce di avere utilizzato un’espressione tanto dura ma conferma le perplessità: “Non ho parlato di arma letale ma di burocrazia e tecnocrazia, ci sono certi momenti in cui persino Adenauer e De Gasperi diventerebbero euroscettici vedendo la complicazione della burocrazia”, ha scherzato Renzi.
Il problema non riguarda però solo Londra e Roma: tra gli altri a pagare dovrebbero esserci anche Olanda, Cipro e Grecia. Scontenti che si sono uniti in una richiesta di cui Cameron si è fatto portavoce: “Quando ho visto le cifre mi sono subito consultato con i premier di Italia, Olanda, Malta e altri e abbiamo chiesto di convocare un vertice straordinario dei ministri delle Finanze, che è vitale abbia luogo”, ha spiegato Cameron.
Una richiesta già accolta dalla presidenza di turno italiana che ha accettato di convocare un Ecofin informale a Venezia entro fine mese: “Faranno una riunione i ministri competenti per gestire questo che pare sia una regola di Eurostat già stabilita e fissata, ma vedremo durante questa riunione tecnica come si metteranno d’accordo”, ha risposto Renzi. “Occorre un esame approfondito e all’Ecofin di metà novembre vedremo se sarà davvero necessario applicare il nuovo metodo al calcolo dei contributi”, ha confermato il sottosegretario agli Affari Europei, Sandro Gozi prendendo tempo: “In ogni caso -ha specificato – non implica un pagamento immediato”.
Intanto il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso difende il procedimento: “Sono regole concordate all’unanimità dai parlamenti nazionali”, ha ricordato, precisando: “Noi abbiamo anche chiesto di passare a un nuovo sistema ma gli Stati hanno respinto la proposta”. Oggi, ha comunque concesso “con Juncker abbiamo deciso che la Commissione fornirà ulteriori spiegazioni tecniche che abbiamo a disposizione, sapendo che non si può negoziare sul Reddito nazionale lordo”.