Ad oggi la Commissione europea non ha inviato all’Italia nessuna lettera di richiesta di chiarimenti sulla legge di stabilità, né ha deciso se farlo in futuro. L’esecutivo comunitario smentisce le notizie secondo cui da Bruxelles sarebbero già partite cinque missive per altrettanti Paesi della zona Ue tra cui Italia e Francia le cui manovre sarebbero a rischio bocciatura. Con il nostro Paese “le consultazioni sono in corso”, spiega il portavoce della Commissione Ue per gli Affari economici, Simon O’ Connor e verranno condotte “con i mezzi che riterremo opportuni: via mail, con telefonate o lettere formali”.
Secondo il portavoce non bisogna tanto focalizzarsi sulle modalità delle comunicazioni quanto piuttosto sul fatto che “le consultazioni a questo stadio non pregiudicano in nessun modo il risultato della nostra valutazione”. Né in un senso né nell’altro: da un lato i contatti in corso non significano che il giudizio finale della Commissione sarà “necessariamente negativo”, ma dall’altro anche la mancanza di una lettera formale non significa automaticamente che non possa arrivare una bocciatura.