Anche questa volta niente da fare: l’accordo tra Russia e Ucraina sulla questione gas ancora non c’è. Dopo un’intera giornata di colloqui tra i ministri dell’energia russo e ucraino, con la mediazione del commissario europeo, Gunther Ottinger si è dovuto optare per un ulteriore rinvio. Questa volta però i passi avanti sembrano concreti, tanto che si è già fissato, per il prossimo mercoledì, un nuovo trilaterale in cui si spera di arrivare all’intesa definitiva. Il nodo centrale ancora da sciogliere rimangono i soldi che Kiev al momento non ha e che servono per pagare il metano russo e per garantire, con l’inverno alle porte anche in Europa, che non ci siano problemi con le forniture di gas.
Mosca insiste che la consegna del gas si svolgerà solo dietro pagamento. E per la prima volta dall’inizio delle trattative, Oettinger non è stato affatto tenero con Kiev: “Voi da sette mesi non pagate per il gas fornito dalla Russia. Se al macellaio per sette mesi non pagate la carne, credete che non si arrabbierà?”, avrebbe detto secondo la tv russa Ntv.
Sul tavolo c’è comunque una bozza di compromesso per un “pacchetto invernale”, hanno confermato Iuri Prodan e Alexander Novak, ministri dell’energia ucraino e russo: l’intesa riguarda sia il debito per le forniture pregresse di gas di Mosca a Kiev, sia sul prezzo di quelle nuove. Per quanto riguarda le forniture arretrate, la bozza di accordo conferma l’impegno da parte di Kiev a pagare un totale di 3,1 miliardi di dollari entro fine anno, di cui una prima tranche da 1,45 milirdi entro fine ottobre e la restante da 1,65 entro fine dicembre. Il prezzo del nuovo gas, invece, è stato confermato a 385 dollari per mille metri cubi, così come concordato da Vladimir Putin e Petro Poroshenko nel loro incontro a margine del vertice Asem a Milano la scorsa settimana.
Il problema rimane economico: Gazprom vuole il pagamento anticipato e volumi di gas già predefiniti. Da qui a fine anno Prodan ha stimato già in 4 miliardi di metri cubi i bisogni di gas per l’Ucraina ma, ha ammesso Oettinger, “i pagamenti da parte dell’Ucraina non possono essere garantiti”. Le autorità di Kiev hanno chiesto a Bruxelles un nuovo prestito da 2 miliardi di euro, che la Commissione si è impegnata a proporre a Consiglio e Parlamento Ue. Una volta chiarita la questione con quali fondi Kiev pagherà Mosca, l’accordo deve essere validato entro mercoledì prossimo dai rispettivi governi di Mosca e Kiev e dalle compagnie del gas.